05/08/2011, 00.00
INDONESIA
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Sumatra: per l’inizio del Ramadan, bruciate due chiese protestanti

di Mathias Hariyadi
Una folla di almeno 100 persone ha assalito e dato alle fiamme un centro di preghiera della Christian Batak Synod (Hkbp). In precedenza avevano attaccato un altro edificio cristiano a cinque km di distanza. Le violenze sono avvenute il primo giorno del mese sacro di digiuno e preghiera per i musulmani.
Jakarta (AsiaNews) – Una folla composta da un centinaio di persone ha assalito e dato fuoco a due chiese domestiche protestanti di Logas Tanah Darat, nella reggenza di Kuantan, provincia di Riau (Sumatra). Il fatto è avvenuto il primo agosto scorso, in concomitanza con l’inizio del Ramadan, il mese sacro di digiuno e preghiera per i musulmani, ma la notizia è stata diffusa da una radio di Jakarta solo nel tardo pomeriggio di ieri. Il nuovo attacco contro la minoranza cristiana, secondo alcuni esperti, è anche conseguenza delle pene “morbide” comminate di recente dai giudici contro estremisti e leader islamici in Indonesia.

Uno dei due luoghi di preghiera dati alle fiamme apparteneva alla Protestant Christian Batak Synod (Hkbp). Sahat Tarigan, leader della Protestant Karo Christian, riferisce di almeno 100 persone che si sono riunite attorno all’edificio, lanciando slogan ostili e brandendo armi. All’improvviso gli assalitori hanno cosparso di benzina il luogo di culto, quindi gli hanno dato fuoco. In precedenza, la folla aveva attaccato un’altra chiesa domestica, situata a circa cinque km di distanza. Il leader cristiano aggiunge che “i nostri fedeli non hanno nulla a che fare con gli assalitori”, che hanno colpito il primo agosto in concomitanza con l’inizio del Ramadan.

I centri di preghiera cristiani sorgevano in un’area a maggioranza musulmana, ma non si erano registrati particolari episodi di violenza o intolleranza in passato. “Per farla breve – conclude Sahat Tarigan – non abbiamo idea del perché abbiamo dato fuoco [alle chiese]”.

Tuttavia, in Indonesia si registrano di frequente casi di violenze contro le minoranze religiose e i luoghi di culto cristiani. E la polizia, invece di colpire i responsabili, giustifica i roghi – come avvenuto nell’ultimo caso – sostenendo che le chiese sono costruite il legno “quindi si bruciano facilmente”. A questo si aggiunge l’inerzia dei giudici dei tribunali che comminano pene irrisorie contro estremisti e leader islamici che fomentano violenze o commettono crimini efferati (cfr AsiaNews 29/07/2011, Condanne lievi per gli estremisti islamici autori dell’assalto agli ahmadi e AsiaNews 18/06/2011, Central Java, giustizia sotto scacco: solo un anno all’imam che ha ordinato l’attacco a tre chiese).
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