25/01/2008, 00.00
VIETNAM
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Tafferugli tra manifestanti cattolici e polizia, oggi ad Hanoi

di J.B. An Dang
Gli scontri avvengono all’indomani di una visita a sorpresa di esponenti governativi all’arcivescovo della capitale, visto come un tentativo di abbassare la tensione creata dalle manifestazione dei cattolici in appoggio alla richiesta dell’arcivescovo di avere restituito il complesso della ex delegazione apostolica. Oggi i manifestanti sono entrati nell’edificio e la polizia li ha respinti con calci e bastonate.
Hanoi (AsiaNews) – Tafferugli tra manifestanti cattolici e polizia, oggi ad Hanoi, all’indomani di una visita a sorpresa, ieri, di una delegazione governativa vietnamita all’arcivescovo di Hanoi, mons. Joseph Ngo Quang Kiet, considerata un gesto del governo per abbassare la tensione provocata dalle pacifiche manifestazioni dei cattolici, che si svolgono dal 18 dicembre in sostegno della richiesta di restituzione avanzata dalla diocesi dell’edificio che un tempo ospitava la delegazione apostolica.
 
Proprio una manifestazione che oggi ha visto la partecipazione di più di duemila sacerdoti, religiosi e fedeli è stata all’origine degli scontri con a polizia. Sacerdoti e fedeli sono usciti in processione (nella foto) dalla cattedrale di San Giuseppe per recarsi nel vicino edificio che ospitava la delegazione apostolica.
 
Il traffico è stato bloccato per la processione. Alcune donne sono poi entrate nel recinto del complesso della delegazione, chiedendo di poter portare fiori alla statua della Vergine che è all’interno dell’edificio. La polizia ha tentato di impedire l’ingresso delle donne, anche con bastonate, calci e spintoni. I gesti violenti hanno provocato la reazione degli uomini partecipanti ala processione che, a loro volta, sono entrati nel giardino, riuscendone a prendere possesso abbastanza a lungo da piantarci una croce.
 
Un ritorno in forze della polizia li ha allontanati. Ci sono stati degli arresti. Tra i fermati, l’avvocato Le Quoc Quan, noto attivista cattolico.
 
Ieri, il gruppo di esponenti governativi recatisi da mons. Hgo era guidato dal vicepresidente del Comitato popolare della capitale, Ngo Thi Thanh Hang, la quale ha detto che la ragione della visita erano gli auguri per il prossimo capodanno lunare (il Tet).
 
L’esponente governativa ha fatto sapere di non essersi scusata e di non aver ritirato l’accusa che ha rivolto il 14 gennaio all’arcivescovo di “usare la libertà di religione per provocare proteste contro il governo” e di “danneggiare i rapporti tra Vietnam e Vaticano”.
 
Fonti dell’arcivescovato hanno sostenuto che durante l’incontro la questione della proprietà dell’edificio della ex delegazione apostolica non è stata discussa. Dal canto loro le autorità hanno diffuso una dichiarazione nella quale si riconosce “il contributo offerto dall’arcivescovo Joseph Ngo e dalla comunità cattolica per la causa comune di una società di pace, uguaglianza, progresso e sviluppo”. La dichiarazione echeggia il linguaggio di analoghe prese di posizione fatte in passato dalle autorità comuniste e appare in contrasto con i toni minacciosi usati dai rappresentanti governativi nei giorni scorsi.
 
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