08/06/2006, 00.00
Taiwan
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Taipei, opposizione unita propone voto di sfiducia contro il governo

A seguito di una serie di gravi scandali legati alla corruzione, l'opposizione dell'isola si unisce per cercare di far crollare il governo del presidente Chen Shui-bian. Appello al Partito democratico di maggioranza: "Votate con noi contro il presidente o verrete giudicati dalla storia".

Taipei (AsiaNews/Scmp) – Il presidente di Taiwan, Chen Shui-bian, dovrà affrontare una mozione di sfiducia presentata dai Partiti di opposizione dell'isola che spingono per allontanarlo dalla guida del governo a causa della accuse per una serie di scandali legati alla corruzione, che lo hanno colpito nell'ultima settimana.

Il colpo più duro è arrivato ieri, quando i nazionalisti del Kuomintang [Kmt] hanno deciso di unirsi al People First Party [Pfp] nella presentazione della sfiducia, sulla quale si voterà  martedì 13 giugno durante una sessione straordinaria del Parlamento. Ma Ying-jeou, presidente del Kmt, ha spiegato ieri alla direzione generale del suo Partito che ha deciso di unirsi al voto di sfiducia in quanto "il presidente Chen si è rifiutato di dimettersi in maniera volontaria, nonostante aumentino in maniera esponenziale le accuse di corruzione contro i membri della sua famiglia e del suo governo".

"Chen è al potere dal 2000 – ha aggiunto Ma – ed il suo governo non è riuscito a raggiungere gli scopi previsti per l'economia dell'isola, così come ha fallito nel rispondere alle aspettative popolari su molte altre questioni. Tuttavia, quello che ha fatto più male al popolo di Taiwan è stata la sua incapacità di controllare la corruzione fra i membri del suo governo e della sua stessa famiglia".

"Tutti coloro che vivono qui – ha spiegato il presidente del Kmt – hanno visto la famiglia presidenziale usare l'influenza del capo di Stato per rubare le risorse del governo, speculare sul mercato azionario, interferire nelle operazioni finanziarie di grandi industrie e collaborare con uomini d'affari. Se il presidente non è in grado di controllare tutto ciò, vogliamo che Taiwan butti altri due anni?". Chen Shui-bian è infatti al suo secondo mandato consecutivo, la cui scadenza è prevista per il 2008.

Lo scandalo che lo ha travolto è nato dal coinvolgimento di suo genero, Chao Chien-ming, in una operazione di insider trading [utilizzo di informazioni riservate per condizionare il mercato azionario ndr], ma si è aggravato dopo alcune accuse secondo cui sua moglie, Wu Shu-chen, è coinvolta in operazioni poco chiare all'interno di banche di grande prestigio e sulla nomina di dirigenti d'impresa.

L'unione fra il Kmt ed il Pfp, comunque, non basta per rovescia il governo: i nazionalisti hanno dunque chiesto ai democratici-progressisti, il Partito del presidente Chen, di unirsi a loro. "Chiediamo al Partito democratico – ha concluso Ma – di fare un sacrificio per amore di giustizia. Il voto della prossima settimana non ha nulla a che fare con la logica politica, ma è una riforma contro la corruzione. Dopo questa situazione, se il Partito di Chen rifiuta di schierarsi dalla parte del popolo di Taiwan, verrà giudicato dalla storia".

Secondo gli analisti politici dell'isola, senza il voto democratico la mozione ha poche speranze di passare: per far cadere il governo, infatti, servono i 2/3 dei voti totali del Parlamento. Il voto parlamentare dovrebbe poi essere convalidato da un referendum popolare.

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