13/02/2015, 00.00
TAIWAN - CINA
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Taiwan, il governo mette sotto inchiesta i leader del Movimento dei girasoli

di Xin Yage
Il gruppo studentesco ha tenuto in scacco il governo con una lunga protesta popolare che ha portato alla cancellazione di un accordo con la Cina continentale. Ora i giudici aprono un fascicolo contro 119 ragazzi, per accuse che vanno dall'occupazione illecita all'istigazione di attività criminali. Dopo le proteste, il Partito nazionalista al governo ha perso le elezioni.

Taipei (AsiaNews) - Il governo di Taiwan ha aperto un'inchiesta contro 119 studenti, "colpevoli" di aver fomentato una prolungata occupazione del Parlamento dal 18 marzo al 10 aprile dello scorso anno per convincere l'esecutivo a cancellare un accordo con la Cina continentale. La lunga e imponente protesta giovanile è stata chiamata "Movimento studentesco dei girasoli" (太陽花學運) ed ha ottenuto l'effetto sperato. Le accuse comprendono istigazione all'attività criminale, occupazione di proprietà altrui, resistenza a pubblico ufficiale e violazione della legge sulle manifestazioni pubbliche.

Nel gruppo di inquisiti spiccano i due leader della protesta, Lin Fei-fan (林飛帆) e Chen Wei-ting (陳為廷), accusati di aver incitato tutti gli altri studenti all'occupazione del Parlamento. I due studenti si sono messi "a disposizione delle forze dell'ordine" e hanno dichiarato di "voler collaborare con le indagini". Lin è al momento impegnato nel suo servizio militare. Le stesse accuse sono state rivolte ad altri 20 studenti, mentre i 91 restati sono invece nel mirino dei giudici per il tentativo di occupare - nei giorni della protesta - il palazzo del governo.

I risultati delle proteste si sono visti durante le ultime elezioni municipali (29 novembre 2014) quando la linea governativa e il Partito nazionalista KMT (國民黨) che la propone hanno subito una severa sconfitta in quasi tutta l'isola.

Molte persone si chiedono perché solo gli studenti siano sotto inchiesta mentre le forze dell'ordine non subiscono nessuna inchiesta giudiziaria, nonostante le molte proteste per le cariche violente lanciate contro gli studenti. "Non capiamo la logica dell'inchiesta - dice un gruppo di studenti intervistato in una scuola secondaria di Taipei - se coloro che guidavano la protesta rappresentavano i desideri della maggioranza della popolazione taiwanese, come si è visto poi nelle elezioni, perché essere duri solo con loro e non con chi si è lasciato andare alla violenza per reprimere un malcontento comune?".

Altri appoggiano le ragioni della protesta ma non le modalità: "Le elezioni sono la via democratica, e infatti hanno dimostrato i desideri della gente, occupare uno spazio pubblico non può essere giustificabile in tutti i suoi aspetti. Le ragioni sono importanti ma le modalità anche. D'altronde chi è indagato se lo aspettava".

Un insegnante, il sig. Wu (吳老師), sottolinea comunque il valore del movimento dei girasoli: "E' giusto che ci siano delle indagini, ma bisogna riconoscere che il movimento ha messo in evidenza tutte le lacune della linea governativa. Un governo democratico non può decidere da solo. La gente ha diritto di espressione, pur nei giusti limiti. Non bisogna inoltre dimenticare che ha aiutato anche a far crescere una forte presa di coscienza degli 'ombrelli' di Hong Kong. I movimenti sono più collegati di quanto si creda".

Il Movimento dei girasoli chiedeva la revisione dell'accordo commerciale con la Cina continentale (Cross-Strait Service Trade Agreement, 两岸服务贸易协议), come pure la votazione articolo per articolo del nuovo accordo. Per chi era presente all'occupazione o la seguiva sui mezzi di comunicazione, era molto familiare lo slogan "Ritira il patto commerciale" (撤回服貿!). Grazie alla massiccia partecipazione alla protesta questi obiettivi sono stati raggiunti, insieme a una presa di coscienza su tutta l'isola che le politiche economiche del KMT servono di più agli interessi delle grandi corporazioni che al benessere sociale delle classi sociali più svantaggiate e dei giovani che si affacciano sul mondo del lavoro e si vogliono costruire un futuro.

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