03/09/2014, 00.00
TAIWAN
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Taiwan, raggiunto l'accordo: aumentano i salari minimi

di Xin Yage
Dopo mesi di scontri politici ed economici, industrie e partiti trovano una formula condivisa che porta nelle tasche dei lavoratori un aumento del 3,8%. A fronte di un importante aumento del Pil, le paghe sono rimaste fisse e questo ha provocato malcontento diffuso. Industriali contrari: "Sono soldi che finiscono nelle tasche dei lavoratori migranti".

Taipei (AsiaNews) - Dopo mesi di aspri scontri politico-economici, le industrie e i partiti di Taiwan hanno raggiunto un accordo per l'aumento dei salari minimi. Dai 19.273 dollari taiwanesi attuali, il salario minimo mensile è stato portato a 20.008 dollari (circa 510 euro). Si tratta di un aumento del 3,8%, di cui beneficeranno circa due milioni di lavoratori.  

Uno dei maggiori problemi economici per la popolazione di Taiwan è da lungo tempo proprio la stagnazione dei salari. Mentre il Prodotto interno lordo è aumentato in maniera notevole negli ultimi 10 anni, i salari sono rimasti di fatto invariati.

In termini di valore di acquisto, le retribuzioni sono aumentate mediamente dello 0,9% contro un livello di inflazione del denaro che ha visto un aumento annuo medio dell'1,1%. I salari non sono aumentati in proporzione alla ricchezza generata dalle grandi compagnie taiwanesi, che investendo soprattutto in Cina continentale hanno avuto fatturati da grande espansione economica.

Questo ha portato a un certo malcontento tra la popolazione, soprattutto verso la classe politica ritenuta responsabile della situazione economica delle fasce più giovani della popolazione. Le nuove generazioni infatti, contando solamente sul loro salario e nonostante il lavoro a tempo pieno (a Taiwan il tasso di disoccupazione non arriva al 4%), non sono in grado di potersi permettere l'acquisto di un immobile o un tenore di vita normale senza l'assistenza dei genitori. Le proteste dello scorso marzo, compresa l'occupazione del Parlamento, erano generate anche da questa notevole stagnazione delle retribuzioni lavorative.

D'altro canto, per quanto riguarda la competitività globale dell'economia taiwanese, c'è da evidenziare che i bassi salari (soprattutto rispetto ad altre economie sviluppate della regione, come Corea del Sud, Singapore e soprattutto il Giappone negli ultimi mesi) hanno avuto però anche l'effetto positivo di far ritornare investimenti sull'isola. "Ma questo non basta - afferma il sig. Hu (湖誌郎), manager di una ditta di software con sede a Taipei - per attrarre i migliori ingegneri dobbiamo offrire salari consistenti, altrimenti se ne vanno".

L'Unione dei lavoratori taiwanesi (勞工陣線) si è dimostrata insoddisfatta per l'aumento, avendo in realtà chiesto che i salari minimi arrivassero almeno a 23.745 dollari locali, visto l'aumento dei costi essenziali, dagli alimentari agli immobili. "Questo aumento è così esiguo che ci possiamo permettere semplicemente un uovo al giorno in più" ha affermato a caldo un lavoratore intervistato dopo la notizia.

Chi invece si oppone alla politica della crescita dei salari minimi è il rappresentante dell'associazione nazionale dell'industria e del commercio (工商協進會), Lin Bo-feng (林伯豐). Lui si fa portavoce dell'abolizione del salario minimo perché "dati alla mano ogni aumento di 500 dollari significa uno spreco di 10 miliardi, che sono sottratti a nuovi investimenti e finiscono per lo più nelle tasche dei lavoratori immigrati".

 

 

 

 

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