31/10/2012, 00.00
TAIWAN
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Taiwan, scuole cattoliche riferimento per una vera “educazione alla vita”

di Xin Yage
Gli istituti dell’isola registrano una crescita nei livelli qualitativi, a fronte di una diminuzione degli studenti. Le realtà cattoliche considerate punti di eccellenza, che contribuiscono allo sviluppo umano e culturale dell’alunno. In passato l’estrema competitività comportava un tasso elevato di suicidi. Le lezioni di educazione alla vita motivo di orgoglio e felicità.

Taipei (AsiaNews) - "Siamo concentrati a fare del nostro meglio, a imparare da altre esperienze sia in Asia sia in altri continenti, ad aggiornarci continuamente, ad assumere i migliori giovani che si laureano nelle tre migliori università, e soprattutto a sviluppare un curriculum di studi completo e creativo, un'educazione ai valori morali e spirituali che possano preparare i nostri alunni per la società dei prossimi decenni e per il mercato del lavoro. Come scuola cattolica ci sentiamo privilegiati per la formazione che riusciamo ad offrire". È il professor Tsai (蔡校長), nuovo direttore di uno dei principali istituti privati di Taipei, a parlare ad AsiaNews nell'intervallo dell'incontro tra dirigenti scolastici che si svolge ogni anno a ottobre. Dall'anno scorso l'educazione obbligatoria è passata dai nove ai dodici anni, per equipararsi agli standard internazionali e per l'abbondanza di insegnati a fronte di una scarsità di alunni.

"Il sistema educativo nazionale cerca di migliorare e copiare le migliori iniziative e le migliori lezioni curriculari, senza distinguere quale sia la loro origine o il loro ambito culturale. Per esempio i cinquant'anni di presenza giapponese sull'isola, fino al 1950, hanno segnato fortemente la serietà dell'educazione, mantenendo le sue migliori caratteristiche. Per questo è un orgoglio per noi educatori cattolici constatare che la classe di 'educazione alla vita' (生命教育) costituisca ora un elemento indispensabile nell'educazione scolastica" dice la professoressa Li (李老師). Le scuole cattoliche hanno inoltre la fama di prendersi davvero cura dei ragazzi e fonte di sicurezza per i genitori.

Il professor Tsai sottolinea che "il centro di educazione alla vita (生命教育中心) è nato negli istituti cattolici e poi è stato adottato come materia curricolare in tutte le scuole di Taiwan. Nel 2006 ricordo che eravamo al secondo posto nella graduatoria mondiale per numero di suicidi tra gli adolescenti. I ragazzi erano schiacciati dalla pressione, a lezione dalla mattina alla sera, le materie da preparare per gli esami scolastici troppo vaste, una visione del futuro piuttosto oscura".

Oggi il numero delle lezioni frequentante dagli studenti non è cambiato, perché ogni famiglia vuole la migliore educazione per i propri figli, aggiunge il docente, ma "crediamo che il valore della vita legato alla religione cristiana e alla sua visione di fede siano stati recepiti anche dagli educatori di altre fedi religiose e dai collaboratori del ministero dell'educazione". Questo testimonia una "notevole apertura di vedute". Il contributo cristiano che ha portato all'introduzione di una lezione chiamata 'educazione alla vita' è fonte di felicità, per aver "apportato un tassello importante alle scuole di Taiwan".

Oltre a questo, l'apertura internazionale e l'insegnamento delle lingue straniere è sicuramente un altro fiore all'occhiello delle scuole straniere, grazie anche al contributo di suore e padri dall'estero. Ancora oggi la maggioranza annovera insegnanti madre lingua, continuando la tradizione aperta oltre un secolo fa. Il professor You (游老師), insegnante di una scuola tecnica nei pressi di Hsinchu, afferma con orgoglio: "Eravamo all'avanguardia nell'isola, la nostra scuola è nata da un padre canadese che offriva una scuola serale di meccanica ai ragazzi poveri della parrocchia. Taiwan da paese agricolo si stava sviluppando in paese industriale. La nostra forza era meccanica e ingegneria elettrica. Venticinque anni fa abbiamo sviluppato informatica, qui a venti chilometri costruiscono semiconduttori per il 90% dei computer portatili di tutto il mondo. Ora facciamo fatica ad attirare gli alunni, perché i ragazzi diminuiscono e ogni scuola ha un livello di educazione molto elevato, la competizione è salita di livello".

Il fattore predominante riguarda comunque la variabile demografica: gli alunni stanno diminuendo drasticamente, e la seconda parte dell'incontro dei direttori delle scuole si è incentrata sulle statistiche per il futuro. E i numeri sfornati dal governo non ingannano: in base alle nascite di questi anni, le scuole medie secondarie del nord dell'isola avranno a tra dieci anni (nel 2022) meno della metà degli alunni attuali (ora sono 79mila, nel 2022 saranno poco più di 42mila).

Per questo ogni dirigente scolastico è chiamato a trovare le migliori soluzioni, perché fra tanti istituti solo i migliori sopravvivranno. "A meno di un'improvvisa nuova ondata di immigrazione con tanti bambini o di un incremento estemporaneo nelle nascite, non vediamo altro esito se non una selezione tra i migliori e, nonostante il calo generalizzato di alunni, come cattolici siamo contenti di essere tra coloro che contribuiscono ad un arricchimento nell'educazione delle scuole di Taiwan" ci dice ancora il professor You.

A oggi il numero totale di scuole cattoliche è di 48, mentre il numero totale delle scuole medie inferiori (sommando pubbliche e private) è di 740 e le scuole elementari, presenti anche nei più piccoli villaggi, sono 2658.

 

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