20/04/2011, 00.00
TAIWAN - GIAPPONE
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Taiwan al primo posto per gli aiuti ai colpiti dallo tsunami

I 23 milioni di abitanti di Taiwan sono i più generosi nel mandare denaro e aiuti materiali, raccolti a ieri oltre 5 milardi di dollari di Taiwan. Una “gara” di solidarietà che coinvolge leader politici, aziende, organizzazioni private, cittadini. L’invito personale del presidente Ma.

Taipei (AsiaNews) – Taiwan in prima linea nella solidarietà verso le vittime del terremoto e tsunami che l’11 marzo hanno devastato il Giappone, con donazioni per oltre 5 miliardi di dollari taiwanesi (oltre 120 milioni di euro) ricevuti fino a ieri da Croce Rossa e ministero degli Esteri, oltre a notevoli somme messe a disposizione di altri enti e a grandi quantità di aiuti materiali.

Taipei, con una popolazione di 23 milioni di persone, ha donato oltre 5 euro per persona.

La Corea del Sud alla stessa epoca ha donato 55,6 miliardi di won (35,45 milioni di euro) con 49 milioni di persone, secondo l’agenzia Yonhap. Gli Stati Uniti alla fine di marzo avevano donato circa 120 milioni di dollari (82,6 milioni di euro) alla Croce Rossa, su 300 milioni di abitanti.

Molto meno solidale l’Europa. L’Ucraina, che il 18 aprile ha ospitato a Kiev una conferenza dei donatori, ha raccolto circa 550 milioni di euro da altri Paesi come Russia, Francia, Germania, Gran Bretagna, la Commissione Europea (110 milioni) e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (120 milioni), ma aveva l’obiettivo di un miliardo in ricordo di Chernobyl, luogo del peggior disastro nucleare di sempre.

La solidarietà dei taiwanesi ha coinvolto ogni settore. Il governo di Taiwan, dopo il disastro, ha subito messo a disposizione 100 milioni di dollari taiwanesi, ha inviato con prontezza una squadra di soccorso specializzata e ha sollecitato la popolazione e le istituzioni benefiche a mobilitarsi. Ampia solidarietà anche tra le aziende private, tra le quali la società Evergreen ha donato circa 12 milioni di dollari Usa. World Vision Taiwan ha iniziato la raccolta di 330mila dollari Usa per istituire centri di accoglienza e asili per i bambini nelle zone distrutte.

La Croce Rossa taiwanese si è subito attivata e 3 giorni dopo il disastro ha fatto pervenire nelle zone colpite 500 sacchi a pelo, 500 materassi e migliaia di abiti e coperte.

C’è stata una maratona televisiva per la raccolta di fondi dal titolo “Credi nella speranza, lotta e sorridi”. E’ intervenuto il presidente Ma Ying-jeou, che ha donato di persona 200mila dollari di Taiwan (circa 5mila euro). Egli ha esortato la popolazione a donare quanto più possibile e si è seduto alla postazione telefonica per rispondere alle chiamate dei donatori (nella foto).

Si è pure mobilitata la comunità cattolica, con preghiere e aiuti materiali. La Conferenza episcopale regionale cinese di Taiwan aveva raccolto 88mila dollari Usa al 29 marzo scorso. L’Ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede ha risposto con prontezza all’esortazione di Papa Benedetto XVI all’Angelus del 13 marzo: “Incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto”, e ha dato 15mila euro per gli aiuti di emergenza, affidati al Pontificio Consiglio “Cor Unum.”

Taiwan ha avuto una storica “inimicizia” con il Giappone, che ha dominato l’isola dal 1895 alla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945). Ma pure per questo i legami anche economici tra i 2 Stati sono molto forti e il Giappone è il 2° Paese, dopo la Cina, negli scambi commerciali con Taipei.

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