28/08/2012, 00.00
INDIA
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Tamil Nadu, nazionalisti indù aggrediscono una comunità anglicana. Un morto

di Nirmala Carvalho
Le violenze sono avvenute nel villaggio di Sasthancode e nella città di Nadaikavu (distretto di Kanyakumari). Attivisti della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) hanno prima attaccato i cristiani durante un servizio di preghiera, poi tentato di distruggere un negozio. Per timore di nuove violenze, la polizia ha schierato più di 1000 agenti nell’area.

Chennai (AsiaNews) - Nazionalisti indù della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) hanno attaccato in modo sistematico i cristiani del distretto di Kanyakumari (Tamil Nadu). Un uomo è morto per le ferite riportate; altri due sono ricoverati in ospedale con trauma cranico. I fatti sono avvenuti il 26 agosto scorso. Le vittime appartengono alla Church of South India (Csi, anglicana) della città di Nadaikavu. Al momento, la polizia ha registrato il caso contro Dharmaraj, presidente del Bharatiya Janata Party (Bjp, partito nazionalista indù) nel distretto, e altri sei uomini. Tuttavia, le forze dell'ordine temono nuove violenze, e hanno spiegato più di 1000 agenti a controllare la zona.

La prima aggressione è avvenuta nel villaggio di Sasthancode, dove Gnanamuthu, 50 anni, ha organizzato un servizio di preghiera in casa sua. Alla cerimonia hanno partecipato il pastore locale della Csi insieme ad altri 15 fedeli. Poco dopo l'inizio del raduno, una folla di attivisti della Rss ha distrutto le macchine dei cristiani parcheggiate fuori dalla residenza. Gnanamuthu è uscito di casa insieme al figlio, Johnson, per tentare di fermarli, ma i radicali indù li hanno presi a bastonate, ferendoli in modo grave. Più tardi, padre e figlio sono stati ricoverati all'ospedale locale, mentre gli altri cristiani hanno denunciato i fatti alla polizia di Nithiravilai.

Intanto a Nadaikavu, circa 15 membri della Rss hanno creato il panico in città, cercando di sfondare la vetrina di un negozio. Il figlio del proprietario, Edwin Raj, 29 anni, è uscito fuori per allontanare gli uomini, ma questi lo hanno aggredito in modo brutale. Il giovane è morto durante il trasporto in ospedale all'ospedale universitario di Trivandrum.

Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), denuncia "il rapido peggioramento" della situazione nel distretto di Kanyakumari. Prima di queste violenze infatti, il 13 agosto scorso tre cristiane - una madre, 44 anni, e le figlie di 25 e 22 anni - sono state aggredite nella stessa area. Alcuni vicini di casa hanno prima fatto commenti pesanti alle due ragazze, poi sono entrati in casa e hanno picchiato le tre donne. Dopo 15 giorni, sono ancora ricoverate in ospedale. Anche nel loro caso, si pensa che la mente dell'attacco sia un consigliere locale del Bjp, C. Padmanabhan.

"Il governo centrale - sottolinea il leader cristiano - e il governo del Tamil Nadu devono fare qualcosa. La libertà religiosa è un diritto umano fondamentale e il pilastro di ogni società sana, e questa ostilità e intolleranza sono un cattivo presagio per l'India. Se tutta la popolazione non ha garantita la piena libertà di culto, i cristiani di questo Paese corrono il rischio di diventare cittadini di seconda classe".

L'art. 25 della Costituzione indiana sancisce il diritto di professare, praticare e diffondere la propria fede ai cittadini di ogni credo. 

 

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