07/12/2015, 00.00
INDIA
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Tamil Nadu: Noi missionarie colpite dall’alluvione, in aiuto ai nostri vicini

La città di Chennai è ancora inondata. L’aeroporto è stato riaperto al traffico e la corrente elettrica è tornata nelle case. “Nei giorni di maggior intensità, la pioggia arrivava fino al collo”. Le suore stanno distribuendo latte, pane, biscotti e vestiti “di loro proprietà o donati da amici”. Il governo stanzia dei finanziamenti, “ma ancora non sappiamo come saranno utilizzati in concreto”.

Chennai (AsiaNews) – Anche se le piogge hanno smesso di cadere in maniera incessante a Chennai, “la situazione nella città è catastrofica. Si fa fatica ad uscire di casa e non si può comprare nulla da mangiare. Non si trovano latte, pane e generi di prima necessità. Tutto è sommerso. Le persone hanno perso tutto”. Lo riferisce ad AsiaNews una suora Missionaria dell’Immacolata (congregazione femminile associata al Pontificio Istituto Missioni Estere), parlando delle attuali condizioni della città indiana colpita dalla peggiore alluvione degli ultimi 25 anni. La religiosa riferisce inoltre che “durante i giorni più critici dell’inondazione abbiamo pregato tanto, per noi e per la comunità e abbiamo distribuito nel vicinato il cibo che ci è stato donato dal parroco e dai nostri amici”.

Le missionarie vivono nell’area residenziale di Virugambakkam, a poca distanza dalla costa dove si sono concentrate le violente piogge che hanno colpito lo Stato del Tamil Nadu. Nelle scorse settimane il nubifragio ha inondato tutta l’area costiera, costringendo le autorità a sospendere i voli dell’aeroporto locale, interrompere i collegamenti ferroviari e bloccare la fornitura di energia elettrica.

Da “venerdì scorso [4 dicembre] non piove più, ma la città è nel panico”. Nei dintorni della parrocchia vivono circa 50 famiglie. “Siamo riuscite a distribuire pane, latte, biscotti e vestiti”, dichiara un’altra missionaria, “ma non sappiamo cosa è accaduto nelle altre zone”.

Le religiose riferiscono che nei giorni di maggior intensità l’acqua è arrivata fino al collo. “Nessuno si aspettava un evento simile – dicono –. Ora per le strade non circolano automezzi, i negozi sono chiusi, i treni ancora non corrono sui binari”. La corrente elettrica però è ritornata nelle abitazioni e da ieri l’aeroporto è stato riaperto al traffico passeggeri.

Una missionaria riporta che l’acqua è entrata anche nella loro abitazione, “ma rispetto a quanto è avvenuto alle case vicine, possiamo ritenerci fortunate. Non abbiamo sofferto molto, a differenza dei nostri vicini che hanno perso tutto”. Da ultimo, la religiosa conferma “che le autorità statali stanno distribuendo gli aiuti, e anche il premier indiano ha promesso di contribuire agli sforzi. Ma ancora non hanno deciso come saranno utilizzati in concreto i finanziamenti stanziati dal governo”.

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