25/09/2008, 00.00
GIAPPONE
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Taro Aso, un nuovo corso della vita politica giapponese

di Pino Cazzaniga
Il nuovo primo ministro, cattolico, ha avuto il 70% dei voti del suo partito ed è in testa dell’indice di popolarità tra la popolazione. Fondamento del suo programma, far emergere “l’energia” dei giapponesi.
Tokyo (AsiaNews) – E’ vista come l’inizio di un nuovo corso politico la decisione, presa ieri dalla Dieta (parlamento) giapponese, di eleggere come premier l’ex ministro degli esteri Taro Aso, membro del Partito liberal democratico (LDP). Succede nella carica a Yasuo Fukuda, dimessosi all’inizio di settembre a meno di un anno dalla sua elezione. La personalità del nuovo premier motiva le attese degli analisti.
 
In realtà, l’elezione che ha avuto peso e ha rivelato il significato dell’avvenimento è stata compiuta due giorni prima, il 22 settembre, da parte dei parlamentari dell’LDP e dei rappresentanti delle sezioni provinciali del partito. Tra i cinque che si sono candidati, Aso ha ottenuto una maggioranza del 70% (357 voti su 527). Il fatto che gli elettori sono stati solo i membri dell’LDP non ne diminuisce il peso. I media hanno rivelato che tutta la nazione ha seguito la vicenda con molto interesse, esprimendo le proprie simpatie, che vanno a favore del nuovo premier. In una recente inchiesta sulle personalità politiche Aso è risultato al vertice nell’indice di popolarità (40%), superando anche quella ottenuta da Ichiro Ozawa, presidente del maggior partito di opposizione.
 
Il nuovo primo ministro, parlando di sé, usa spesso la terza persona. Di fronte ai parlamentari del suo partito nel discorso di accettazione della carica ha detto: “Io credo che è il destino di Taro Aso il fatto che oggi sono qui”. La sua biografia dà peso all’affermazione. Aso, cattolico, è nato 68 anni fa in una cittadina vicino a Fukuoka, nel sud del Giappone Sua madre era figlia di Shigeru Yoshida, pure cattolico, il primo ministro al quale il Giappone è debitore della sua ripresa nell’immediato dopoguerra. Yoshida è stato per il Giappone quello che Adenauer è stato per la Germania e De Gasperi nell’Italia. Quest’anno, come Aso ha ricordato, ricorre il 130mo anniversario della sua nascita. Suo bisnonno, Tochimichi Okubo, è stata una delle tre personalità alle quali si deve la riforma del Meiji, nella seconda metà del secolo XIX, che ha aperto il Giappone all’occidente. Sua moglie è figlia dell’ex primo ministro Zenko Suzuki e sua sorella, Nobuko, ha sposato il principe Tomohito Mikasa, primo cugino dell’imperatore Akihito.
 
Tale contesto genealogico l’ha formato a vivere la politica come una missione. Alla presidenza del partito si era candidato già tre volte. Probabilmente l’opposizione delle maggiori correnti del partito l’hanno bloccato. Ma non si è rassegnato e appena Fukuda di punto in bianco ha annunciato la decisione di dimettersi, Aso non ha perso tempo a presentare la sua candidatura e ha stravinto. Nei comizi “elettorali” non si è attardato a indicare programmi concreti perché aveva capito che il popolo desiderava un leader deciso a capo di un partito che avesse la vitalità per governare. Intuizione giusta al momento giusto. “Ricordo chiaramente, diceva, che mio nonno che si è impegnato in prima linea per la ricostruzione del Paese nel dopoguerra, usava dire: ‘L’energia dei giapponesi è enorme. I giapponesi hanno un potere latente”. Far emergere questo “potere latente” è il fondamento del suo programma politico.
 
Lo hanno capito anche i membri di importanti fazioni dell’LDP che sono saltati sul suo carro. È probabile che le anche le repentine dimissioni di Fukuda, denunciate da molti come atto di irresponsabilità, siano state motivate dalla medesima intuizione. Gli ha preparato la strada.
 
Aso, poi, come non-conformista impegnato, usa un linguaggio non sfumato che a volte lo fa cadere in gaffe. Ma, osserva Hideo Otake, docente di scienze politiche, “la tendenza a esprimersi direttamente, a rischio di creare sensazioni sgradevoli non lo rendono necessariamente impopolare... . Probabilmente, invece, il difetto gli attira le simpatie del popolo che diffida dei politici che non mostrano il loro vero colore”.
 
Contrariamente alle aspettative la promozione a primo ministro del “nazionalista” Aso, non ha suscitato serie reazioni negative nei due grandi vicini, Cina e Corea del sud. “Le buone relazioni tra Cina e Giappone sono nell’interesse delle due nazioni e dei due popoli” ha detto il portavoce del ministro degli esteri cinese. “Noi speriamo di unire i nostri sforzi con quelli della parte giapponese per sviluppare rapporti strategici e di mutuo interesse in maniera profonda”. E a Seoul un portavoce del governo ha sottolineato che Aso “ è stato un ministro degli esteri con stile pragmatico che sottolinea i vicendevoli interessi”.
 
Ma i problemi più gravi che Aso deve affrontare sono quelli di politica interna. Per risolverli pare che non ci sia altra via se non lo scioglimento della camera dei deputati e elezioni anticipate “Il mio destino, ha detto ai membri del partito, sarà realizzato quando avremo vinto le elezioni generali. Combatterò la battaglia al timone del partito”. La sfida non sarà facile.
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