31/12/2007, 00.00
CINA - GIAPPONE
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Termina la visita di Fukuda: pochi risultati, ma tante promesse

Nonostante gli scarsi risultati concreti, persino inferiori alle aspettative, i due Paesi insistono che è necessaria una maggior “collaborazione”. Intanto i leader si preoccupano di un’operazione simpatia, giocando a baseball e insistendo sulle comuni radici.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Si è concluso ieri il viaggio di 4 giorni in Cina del premier giapponese Yasuo Fukuda, all’insegna di continue reciproche dichiarazioni di simpatia e buona volontà, ma con scarsi risultati concreti.

Prima di partire Fukuda ha visitato Qufu (Shandong), luogo natale di Confucio, riverito sia in Cina che in Giappone. “Visitando Qufu… sono davvero arrivato al punto di partenza di una cultura nata 2.500 anni fa” ha detto il premier, come a voler sottolineare le radici comuni dei due Paesi. In precedenza aveva ripetuto che “non ci sarà nulla di positivo per la regione e il mondo senza rapporti di collaborazione tra Giappone e Cina”. Agli studenti dell’università di Pechino ha detto che il Giappone deve riflettere sui suoi errori passati di potenza militare di aggressione. E’ un dato di fatto che appena tre anni fa la mancanza di rapporti ad alto livello tra i 2 Stati era causa di preoccupazione e tensione in Asia.

Esperti ritengono  che il viaggio sia un segno di miglioramento nel rapporto tra i due Stati, ma osservano che sono rimasti irrisolti i principali problemi, quale, anzitutto, lo sfruttamento delle risorse energetiche del mar Cinese orientale, ambite da entrambi gli Stati; oppure il reciproco allarme per le crescenti ambizioni militari ei due Paesi. O, ancora, la diversa posizione sul limite nell’emissione dei gas serra, che Tokyo ritiene vada applicato a tutti gli Stati inquinatori mentre Pechino, maggior inquinatore mondiale, chiede che ne siano per ora esentati i Paesi in via di sviluppo. I viaggi in Cina di altri capi di governo si concludono con l’annuncio di importanti accordi economici,;questo ha fatto notizia solo per qualche scambio a catch tra Fukuda (71 anni) e il premier cinese Wen Jiabao (65 anni), in perfetta divisa da gioco nella sala di un liceo di Pechino.

Takeshi Inoguchi, scienziato politico all’università Chuo di Tokyo, commenta “c’è stato un effetto positivo sui rapporti, ma non un home run” (un punto nel baseball). Ma tutti gli esperti concordano che in futuro giungeranno anche maggiori accordi: i due Paesi si sono accorti che è più vantaggioso crescere insieme che ostacolarsi.

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