31/10/2003, 00.00
INDIA
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Terroristi anche fra i laureati

Mumbai - Non ci sono solo poveri e marginali fra gli estremisti, ma anche medici, ingegneri, manager. È la scoperta che hanno fatto le autorità indiane arrestando i presunti colpevoli di atti di terrorismo nella città di Mumbai. Dallo scorso dicembre, nel centro propulsore dell'economia indiana, vi sono state sei esplosioni, comprese le due del 25 agosto, che hanno causato la morte di 52 persone. Fra gli arrestati la polizia ha trovato dottori, ingegneri, chimici, commercialisti, esperti di computer, ingegneri meccanici, manager di multinazionali, tutte persone di un livello sociale molto alto e con nessun passato criminale.

Una volta i gruppi islamici estremisti, per le loro attività sovversive, raccoglievano persone del sottobosco musulmano. Ma negli anni più recenti, sempre più persone legate a tali gruppi e interrogate dalla polizia si dichiarano laureati.

Le autorità sospettano che la causa siano state le violenze nel Gujarat l'anno scorso, durante le quali duemila musulmani furono uccisi da una folla di indù integralisti. Questa violenza ha radicalizzato molti musulmani che, invece di vivere nelle loro case confortevoli e pensare alla loro carriera, hanno cominciato a militare nei gruppi terroristi. A Mumbai e in altre città dell'India vi sono organizzazioni come lo Students Islamic Movement of India (SIMI, Movimento degli studenti islamici dell'India) - un gruppo simile ai talebani, sospettato di essere all'origine di molti degli attacchi - e il Lashkar-e-Taiba, un gruppo che opera nel Kashmir, con base in Pakistan e in India.

Dopo l'11 settembre il SIMI è stato messo fuorilegge: è accusato di avere legami con al Qaeda e di operare per "liberare" l'India fondando una nazione islamica, in un Paese a maggioranza indù.

Fra gli arrestati in connessione con l'esplosione del 25 agosto, cinque fanno parte del Gujarat Revenge Group (Gruppo Vendetta per il Gujarat). Uno di loro, Syed Mohammed Hanif, era elettricista all'hotel Hilton di Dubai; un altro, Arshad Ansari, era un tassista di auto-rikshaw. Fra gli altri sospettati vi sono: Atif Nasir Mulla, 26 anni, laureato e manager in una multinazionale; Anwar Ali, 31 anni, laureato in gestione computer, sospettato di aver messo una bomba su un treno nel marzo scorso; Zaheer Ahmed Bashir Ahmed, 28 anni, un ingegnere chimico che ha un proprio ufficio di consultazione.

Le violenza del Gujarat hanno diffuso fra gli indiani musulmani uno scandalo profondo, alienazione e senso di ingiustizia. La polizia teme che, a causa dell'oltraggio subito, molti musulmani entrino a far parte del SIMI o del Gujarat Revenge Group, o collaborino con loro offrendo copertura e sostegno.

Intanto a Mumbai, a causa delle bombe, la tensione fra indù e musulmani cresce ogni giorno. Mumbai ha 13 milioni di abitanti; il 15 per cento sono musulmani. (AD)

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