14/04/2010, 00.00
RUSSIA
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Testimoni di Geova trattati come "terroristi"

Inchieste e perquisizioni casa per casa, sequestro di materiale religioso “estremista”, accuse. Una sala del regno a Budennovsk ha subito un incendio doloso. Come ai tempi di Stalin?
Mosca (AsiaNews/Agenzie) – “Siete degli estremisti terroristi”: così una donna ha redarguito alcuni Testimoni di Geova (TdG), suoi colleghi di lavoro, dopo una campagna lanciata dalla polizia a Kasimov e in altre città della provincia di Riazan (a sud ovest di Mosca) nei giorni scorsi. Nei giorni scorsi gruppi di poliziotti hanno visitato casa per casa e fermato persone nelle strade e nei mercati domandando loro se i TdG li hanno mai importunati, se hanno loro dato pubblicazioni, se li potevano descrivere per un identikit. La polizia ha visitato anche le scuole e parlato coi presidi domandando loro se avevano critiche da fare contro genitori e studenti che appartengono al gruppo dei TdG.
 
Nelle conversazioni i poliziotti riferiscono che i TdG “vanno in cerca di persone sole e pensionate, conquistano la loro fiducia e si prendono le loro proprietà”.
 
I TdG sono preoccupati di questa campagna che accresce l’odio verso di loro. Fra marzo e aprile almeno tre sale del regno (i luoghi di assemblea dei TdG) di Riazan hanno subito un raid della polizia che ha bloccato le funzioni, interrogato i presenti, sequestrato libri e materiale di diffusione.
Poliziotti hanno anche frugato nelle case di 21 TdG, confiscando libri, filmati, lettere personali, agende, diari, computer, quasi fosse “materiale estremista”.
 
La notte del 20 marzo scorso, a Budennovsk (Stavropol, nel sud della Russia), un incendio ha distrutto la locale sala del regno. Esperti e tecnici hanno stabilito che l’incendio è doloso
Anton Omelchenko, rappresentante dei TdG ha dichiarato che “commettere tale crimine contro i TdG mostra il grado di intolleranza religiosa che si raggiunge in Russia oggi”.
 
Secondo i TdG, verso di loro la Russia sta ritornando ai metodi di Stalin che nel 1951 vennero repressi e molti di loro deportati. Tutte le vittime sono state poi riabilitate.
 
Attualmente l’organizzazione viene accusata di essere una “setta estremista”, di avere “attitudini non amichevoli verso le altre Chiese” e di rifiutare il servizio militare, sebbene la costituzione permetta il servizio civile alternativo.
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