30/08/2012, 00.00
MYANMAR
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Thein Sein invita gli esuli a tornare in Myanmar. I giudici processano e condannano

di Francis Khoo Thwe
Il presidente ha cancellato 2mila attivisti e dissidenti dalla “lista nera”. Fra questi vi è anche il leader sindacale U Maung Maung che ad AsiaNews conferma: in Myanmar “la prossima settimana” dopo “il rilascio del visto”. Intanto un tribunale processa un avvocato da poco rientrato per “oltraggio alla corte” e lo condanna a sei mesi di carcere.

Yangon (AsiaNews) - Il presidente birmano invita esuli e dissidenti a tornare in patria e pubblica un elenco di 2mila persone (ma ne restano in sospeso altre 4mila circa) debellate dalla "lista nera". Ma per chi decide di tornare, si aprono le porte dei tribunali per un processo che finisce secondo un vecchio copione: condanna al carcere. È quanto è successo a Kyaw Kyaw Min, avvocato, da poco in Myanmar dopo alcuni anni di esilio forzato. Ieri il tribunale ha emesso una sentenza a sei mesi di prigione per "oltraggio alla Corte"; egli era imputato perché ritenuto responsabile di aver "ritardato" le udienze a carico di un gruppo di attivisti, che rappresentava assieme al collega Nyi Nyi Htwe che, intervistato dal sito dissidente The Irrawaddy, afferma: "[Kyaw Kyaw Min] sarà la prima persona che riceve una condanna alla prigione, dopo aver fatto rientro in Birmania".

In passato il legale ha difeso un gruppo di attivisti - tutti membri della Lega nazionale per la democrazia (Nld) - scesi in piazza in modo pacifico nell'agosto 2007 per chiedere la liberazione di Aung San Suu Kyi. Una manifestazione che ha preceduto di poche settimane la rivolta dei monaci birmani, repressa nel sangue dalla giunta militare. Durante un'udienza del processo, i membri Nld hanno affermato di non credere nel sistema giudiziario del Myanmar e hanno voltato le spalle alla corte. All'intimazione dei giudici, che si sono rivolti all'avvocato difensore chiedendogli di controllare il comportamento dei suoi assistiti, egli e Nyi Nyi Htwe hanno ribattuto di "non aver l'autorità per forzare" i loro clienti a girarsi verso il bancone.

In seguito Nyi Nyi Htwe è stato condannato, mentre Kyaw Kyaw Min è fuggito in Thailandia e solo di recente - credendo alle riforme promosse dalla nuova leadership "civile" - ha fatto ritorno in Myanmar. Per essere condannato a sei mesi di carcere. "Non esistono garanzie o tutele - ha ribadito l'avvocato - per gli esuli circa il loro futuro, la sicurezza o il rispetto della loro dignità a dispetto dei discorsi di benvenuto [di Thein Sein]".

Intanto nella lista dei 2mila esuli che potranno fare rientro in Myanmar vi è anche U Maung Maung, sindacalista birmano segretario generale di National Council of the Union of Burma - organizzazione fondata nel 1992 con lo scopo di raggiungere una piena democrazia in Birmania - e leader della Federazione dei sindacati birmani. La decisione del presidente birmano è accolta con favore dalla International Trade Union Confederetion (Ituc), che sottolinea "dopo decenni di esilio" la possibilità per il leader sindacale di "rientrare in un momento cruciale per la storia del Paese".

Interpellato da AsiaNews, U Maung Maung (nella foto) - al momento negli Stati Uniti - conferma: "Sto pianificando il rientro [in Myanmar, che] è previsto per la prossima settimana. Non appena avrò ricevuto il visto di ingresso" dalle autorità birmane. 

 

 

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