01/02/2014, 00.00
TIMOR EST
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Timor Est, dai gesuiti una scuola superiore per garantire un "futuro migliore" alla nazione

Il superiore generale della Compagnia sottolinea che la scuola "è parte integrante" del progetto di crescita della nazione e intende collaborare con le istituzioni. Il progetto è iniziato nel 2013 e, a regime, potrà ospitare oltre 500 studenti distribuiti in sei sezioni. Ministro dell'Istruzione: scuole dei gesuiti formano "cittadini consapevoli e responsabili".

Dili (AsiaNews) - Una scuola nata "per essere parte integrante" del progetto di crescita della nazione e che intende "collaborare" con il ministero dell'Istruzione e con "tutte le forze" del Paese "per preparare un futuro migliore" ai suoi cittadini. Con queste parole p. Adolfo Nicolás, superiore generale dei Gesuiti, ha commentato l'apertura dell'anno scolastico al Collegio di Sant'Ignazio da Loyola a Kasait, cittadina a ovest di Dili, capitale di Timor Est. Un progetto, spiega il superiore, che non nasce col solo proposito di continuare la tradizione gesuita in tema di educazione, ma che mira nello specifico allo sviluppo della nazione. Del resto i missionari, giunti nella zona oltre cent'anni fa nella regione, hanno fin da subito promosso programmi rivolti all'istruzione.

La scorsa settimana il superiore generale ha partecipato in qualità di ospite d'onore all'inaugurazione della scuola. Fra i presenti il ministro dell'Istruzione Bendito Dos Santos Freita, quello della Solidarietà sociale Isabel Guterres, il vescovo di Dili mons. Alberto Ricardo da Silva, numerosi ambasciatori e rappresentanti delle congregazioni religiose. Compresi gli studenti e le loro famiglie, erano più di 500 le persone che hanno aderito all'evento.

Situato a Kasait, zona rurale ad un'ora di auto dalla capitale, il complesso è formato da una scuola secondaria che ha preso il via nel gennaio 2013 con una classe composta da sette studenti; entro il 2016 aprirà anche una parte dedicata ai corsi di aggiornamento per docenti. Il progetto completo dovrebbe concludersi entro i prossimi 10 anni, con ulteriori margini di espansione; una volta ultimato potrà ospitare fino a 540 studenti, distribuiti in sei diverse sezioni.

Nel suo intervento, il ministro dell'Istruzione ha ricordato che dal raggiungimento dell'indipendenza nel 2002 "i governi hanno dovuto affrontare il problema della ricostruzione totale del sistema educativo", che non è funzionale "solo allo sviluppo economico", ma serve anche alla creazione di una "identità nazionale". Sottolineando i meriti dei gesuiti nel settore scolastico, Bendito Dos Santos Freita ha inoltre aggiunto che "un segno distintivo dell'educazione gesuita è quello di formare cittadini consapevoli e responsabili", modello di "condotta etica, che puntellano le strutture sociali e danno vitalità ai valori cristiani e umani".

Timor est - un tempo parte dell'arcipelago indonesiano e indipendente dal 2002 - è l'unico Paese asiatico, insieme con le Filippine, ad avere una popolazione a maggioranza cristiana. Quasi il 90% è costituito da cattolici, circa il 5% i musulmani seguiti da protestati (3%), buddisti, indù e animisti. Del milione e 100mila timoresi, più del 40% vive sotto la soglia di povertà. A questo si aggiunge poi l'alta percentuale di disoccupazione che, nelle aree urbane, tocca cifre molto alte e riguarda la maggioranza dei giovani. Nelle zone rurali lo scenario cambia, ma non i numeri della povertà: le famiglie vivono di un'agricoltura di sussistenza e dipendono dagli aiuti alimentari esteri.

 

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