21/04/2011, 00.00
CINA
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Tornano due avvocati “rapiti” dalla polizia, a decine ancora in carcere

Due giorni fa sono tornati a casa Jiang Tanyong, dopo 2 mesi in carcere senza accuse, e Liu Xiaoyuan, amici dell’artista scomparso Ai Weiwei. Il rilascio avviene il giorno prima della visita di importanti politici esteri. Un elenco di attivisti e legali ancora in carcere o scomparsi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sono tornati a casa gli avvocati Jiang Tianyong e Liu Xiaoyuan, che la polizia ha “trattenuto” per settimane senza alcuna accusa. La liberazione è arrivata subito prima della visita in Cina di importanti politici esteri. Ma molti altri legali che hanno difeso dissidenti e i diritti umani sono ancora “scomparsi”.

Jin Bianling, moglie di Jiang, ha detto al telefono al gruppo Chinese Human Rights Defenders che il marito è tornato a casa il 19 aprile, dopo 2 mesi.

“E’ dimagrito, ma ha un buon morale” ha detto la donna, che non ha però voluto aggiungere altro spiegando che “non conviene parlarne”. Non ha nemmeno risposto alla domanda se sia stato torturato.

Il dissidente Yang Zili ritiene che la libertà di Jiang sia ancora limitata.

E’ invece stato “trattenuto” solo per 5 giorni Liu Xiaoyuan, amico dell’artista detenuto Ai Weiwei, pure rilasciato il 19 aprile. Anche Liu ha preferito non parlare di come sia stato trattato, ma ha confermato che la polizia nemmeno gli ha spiegato la ragione dell’arresto. Tutti ritengono che sia stato portato via perché, dopo l’arresto di Ai, ha dato consigli legali alla famiglia. Nonostante l’arresto, si dice comunque sempre pronto a difendere Ai. L’artista è pure scomparso da settimane e nemmeno è chiaro di cosa sia accusato.

Analisti ritengono che le due liberazioni siano collegate con l’attivo ieri a Pechino di 10 senatori Usa per discutere di commercio e finanza con il vicepremier Wang Qishan. Washington aveva chiesto a Pechino di liberare Jiang e di cessare gli arresti “extra-legali” e la detenzione di avvocati e attivisti per i diritti umani. Ieri è pure arrivata a Pechino la premier australiana Julia Gillard, che pure ha chiesto alla Cina di non fare “passi indietro” sul rispetto dei diritti umani.

Da metà febbraio la polizia teme che possano scoppiare proteste stile Rivoluzione dei gelsomini e ha arrestato centinaia di attivisti per i diritti umani, democratici e avvocati che li difendono, molti “scomparsi” da settimane senza notizie, tra cui Teng Biao, Liu Shihui, Tang Jingling, Liu Zhengqing e Li Tiantian. Wang Ling, moglie di Teng, più volte ha chiesto alla polizia di sapere almeno dove sia il marito, ma gli hanno risposto solo di “aspettare”.

Chrd ha rilasciato un rapporto che documenta l’arresto penale di almeno 39 attivisti, avvocati e internauti, di cui 18 sono tuttora scomparsi, visibile al link: http://chrdnet.org/2011/04/15/jasmine_crackdown/.

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