07/09/2015, 00.00
BANGLADESH
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Tribale del Bangladesh diventa missionario Pime: è il primo nella storia

di Sumon Corraya
P. Dominic Monto Hasda è stato ordinato sacerdote il 7 agosto scorso. Partirà a gennaio per la Papua Nuova Guinea. I suoi genitori sono stati convertiti dai padri del Pime, e fin da piccolo Dominic sognava di “essere come loro, umili e amorevoli verso il prossimo. Mi sono arreso a Gesù per servire i poveri”.

Rajshahi (AsiaNews) – Mi sono “arreso a Gesù Cristo per servire i poveri e la gloria di Dio con il mio amore”. Lo dice p. Dominic Monto Hasda, il primo tribale santhal nella storia a diventare sacerdote del Pontificio istituto missioni estere (Pime) in Bangladesh. La cerimonia d’ordinazione si è tenuta il 7 agosto scorso nella cattedrale di Rajshahi intitolata a Cristi Redentore, sua parrocchia nativa. Alla messa, celebrata dal vescovo locale mons. Gervas Rozario, hanno partecipato 55 sacerdoti, alcune suore e 1000 fedeli. “Sono contento che la gioventù locale stia diventando del Pime – ha detto il vescovo – . Finora abbiamo goduto del servizio dei missionari qui; ora la nostra gente andrà all’estero ad annunciare il Vangelo”.

“Mio nonno – racconta p. Dominic ad AsiaNews – non era cristiano; sono stati i miei genitori ad accogliere Gesù Cristo come loro salvatore. Da quando sono nato vedo il contributo incredibile dei sacerdoti e delle suore del Pime nella nostra regione. Il loro stile di vita mi ha fatto desiderare da subito di essere un missionario del Pime”.

Da ragazzo Dominic studia infermieristica in un ospedale statale di Rajshahi. Lavora lì per un anno perché, terzo di nove fratelli, il suo stipendio è necessario ai genitori. Essi, però, non lo ostacolano quando decide di intraprendere la vita da religioso. “Senza il sostegno dei miei genitori – afferma p. Dominic – non sarei potuto diventare sacerdote. Sono grato a loro”.

Nel suo percorso vocazionale, p. Dominic deve molto a “p. Paolo Ciceri, che menziono in modo speciale. Lui è stato mio parroco per molto tempo. Lo vedevo molto gentile – continua il neo sacerdote – disponibile all’ascolto, bravo a dare consigli e anche un buon amministratore. La sua umiltà mi ha attirato moltissimo: mi piace la sua vita spirituale. Volevo essere come lui”.

I primi missionari del Pime sono giunti nella regione di Rajshahi nel 1904, iniziando a proclamare il Vangelo e ottenendo da subito buoni risultati con la popolazione locale. Ora la diocesi conta 35mila fedeli, provenienti da diverse etnie. In tutto il Bangladesh operano 24 missionari del Pime, la maggior parte provenienti dall’Italia.

L’opera di p. Ciceri e dei missionari del Pime “ha posto il seme della vocazione religiosa dentro di noi, nella popolazione locale. Abbiamo accettato i loro valori – dice p. Dominic – e siamo stati vinti dalla loro vita pieni di ideali. Ora molti giovani locali stanno diventando del Pime, siamo il risultato della loro opera”.

Il giovane sacerdote racconta che nove persone (due a Monza e sette in Bngladesh) stanno studiando per diventare sacerdoti del Pime. Inoltre, un buon numero di ragazze locali sono diventate suore del Pime. Secondo p. Dominic, quello che colpisce dei missionari è “il loro amore disinteressato, il loro impegno per i parrocchiani, il loro comportamento umile”.

P. Dominic partirà nel gennaio 2016 per la sua missione in Papua Nuova Guinea.

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