09/05/2012, 00.00
CINA
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Tribunale di Pechino accetta l'appello di Ai Weiwei

I giudici dovranno esprimersi sulla multa da 2 milioni di euro imposta dal governo all'artista e dissidente di fama internazionale, accusato di aver evaso le tasse, e sul comportamento degli agenti durante le indagini. Ai metterà tutti i particolari su Internet "per dare a tutti la possibilità di giudicare".

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il tribunale distrettuale di Chaoyang, a Pechino, ha accettato l'appello presentato dal dissidente e artista Ai Weiwei contro la multa da 15 milioni di yuan (circa 2 milioni di euro) che il governo cinese gli ha imposto con l'accusa di aver evaso le tasse. Non è chiara la tempistica precisa del nuovo processo, che secondo il dissidente si farà "il prima possibile" e che comunque deve avvenire entro 3 mesi.

Ai Weiwei è un artista di fama internazionale, che ha collaborato all'elaborazione dello stadio olimpico "nido di rondine" a Pechino e che ha esposto alla Tate Gallery di Londra. Noto per le sue posizioni critiche nei confronti del regime comunista, è stato arrestato e tenuto in prigione per 3 mesi nel 2011 senza alcuna accusa precisa. Il suo arresto è avvenuto nel periodo in cui il governo cinese cercava di fermare possibili inizi di rivolte  manifestazioni ispirate alla "primavera araba". Dopo il rilascio è stato tenuto agli arresti domiciliari.

Subito dopo le autorità cinesi lo hanno accusato di aver evaso le tasse della sua compagnia, la Beijing Fake Cultural Development Ltd, insieme alla moglie. Ai ha definito la multa "uno scherzo" elaborato per coprire la mancanza di accuse reali contro di lui.

L'appello presentato dai suoi legali punta il dito contro la Squadra di ispezione n° 2 dell'Ufficio per le tasse di Pechino, che avrebbe violato la legge nel corso delle indagini e delle perquisizioni nei suoi uffici. Per il nuovo processo, Ai prevede di inserire su Internet tutti i particolari "per permettere alla gente di giudicare da sola. Sarà una chance per guardare da vicino il sistema giudiziario cinese". 

 

 

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