08/08/2018, 08.51
IRAQ - IRAN - STATI UNITI
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Trump minaccia: chi fa affari con Teheran ha chiuso. Baghdad si adegua ‘a malincuore’

Il premier irakeno si dice costretto ad applicare le sanzioni americane all’Iran. Ma aggiunge che la misura delle sanzioni è “ingiusta” e finisce per colpire le persone. Il presidente Usa avverte: Chi fa affari con Teheran “non li potrà più fare con gli Stati Uniti”. Replica Ue: “Incrementare gli affari” con la Repubblica islamica. 

 

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Il primo ministro irakeno Haider al-Abadi si dice costretto ad applicare “a malincuore” le sanzioni americane contro l’Iran, vicino e alleato nella regione mediorientale. Il leader irakeno ricorda infatti le sofferenze subite dal proprio Paese per i 12 anni di embargo internazionale, voluti dal Consiglio di sicurezza Onu in seguito all’invasione del Kuwait nel 1990. “Non sosteniamo le sanzioni - ha aggiunto il premier - perché sono un errore strategico. Tuttavia, siamo costretti a rispettarle”. 

Il leader irakeno ha proseguito sottolineando che “in linea generale” gli attacchi all’economia e alla vita di una nazione sono “ingiusti”. Al tempo stesso egli afferma di doversi adattare alle disposizioni di Washington - alleato chiave, come del resto Teheran, nella lotta contro i jihadisti dello Stato islamico (SI, ex Isis) che hanno occupato a lungo parte del Paese - per “proteggere il nostro popolo e i nostri interessi”. 

L’Iraq è il secondo maggior importatore di prodotti non idrocarburi provenienti dall’Iran; solo nel 2017 il volume di affari si è aggirato attorno ai 6 miliardi di dollari. Oltretutto, le province confinanti con l’Iran dipendono in massima parte dalla Repubblica islamica per le forniture elettriche e i commerci locali. 

Ieri, intanto, il presidente Usa Donald Trump ha lanciato via Twitter un monito durissimo contro alleati e comunità internazionale: “Chiunque faccia affari con l’Iran - ha dichiarato - non li potrà più fare con gli Stati Uniti”. Parole che seguono l’entrata in vigore della prima parte delle sanzioni contro Teheran, volute dalla Casa Bianca in seguito alla decisione di cancellare l’accordo sul nucleare del 2015 (il Jcpoa). Da novembre verranno applicate anche quelle relative alle esportazioni di petrolio iraniano. 

Il leader Usa ha ricordato che “le sanzioni contro l’Iran sono partite in via ufficiale, sono le più forti mai imposte e a novembre raggiungeranno un altro livello. Chiunque faccia affari con l’Iran non farà affari con gli Stati Uniti”. Chiedo, conclude, “la pace nel mondo, niente di meno!”. 

Alle dichiarazioni del leader della Casa Bianca risponde l’Alto rappresentante per la politica estera e di difesa comune dell'Unione europea, Federica Mogherini, che rinnova l’incoraggiamento alle imprese Ue a “incrementare gli affari con l’Iran”. Il capo della diplomazia europea ricorda che Teheran sta rispettando gli impegni presi nell’ambito dell’accordo sul nucleare e per questo va sostenuta sul piano economico e commerciale.

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