12/04/2012, 00.00
RUSSIA
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Ucciso esponente di spicco della comunità musulmana a Mosca

di Nina Achmatova
Metin Mekhtiev era originario dell'Azerbaijan. Si sospetta l'ennesimo attacco a sfondo razziale perpetrato da militanti ultranazionalisti. Nel 2011, sono stati 21 gli omicidi a sfondo razziale.

Mosca (AsiaNews) - Un esponente di spicco della comunità musulmana russa è stato accoltellato e ucciso a Mosca vicino alla stazione Belorusskaja. In molti sospettano che il crimine sia stato perpetrato da militanti della destra ultranazionalista. Metin Mekhtiev (nella foto) era originario dell'Azerbaijan. Secondo le prime ricostruzioni, nella notte tra il 10 e l'11 aprile, stava aspettando alla stazione l'arrivo della moglie e del figlio di due mesi. Fonti dell'agenzia Ria Novosti nelle forze dell'ordine hanno riferito che il corpo dell'uomo presenta diverse ferite da arma da taglio sul collo e sul viso.

Mekhtiev era stato a capo del dipartimento internazionale del Centro di cultura islamica di Russia, organizzazione nata nel 1991 col sostegno dell'ambasciata saudita nella Federazione e messa al bando dalla Corte suprema russa l'anno scorso. Secondo il gruppo, l'iniziativa dei giudici era stata istigata dai servizi segreti russi. Come racconta il sito Aze.az, Mekhtiev collaborava con tutte le maggiori organizzazioni musulmane del Paese ed era molto attivo nel lavoro con gli studenti e i giovani provenienti dal Caucaso. "E' stato un assassinio brutale, barbaro e medievale", ha denunciato il capo del Centro di cultura islamica a Mosca, Abdul-Wahid Niyazov, secondo il quale ad attaccare l'uomo è stata una gang di cinque persone, di cui una era una giovane donna.

Per ora la polizia non ha fornito dettagli sul possibile movente dell'omicidio, ma tra i blogger russi è già accredita l'ipotesi che il crimine sia legato agli ultranazionalisti.

Dopo il crollo dell'Urss, la Russia ha vissuto un forte aumento del sentimento nazionalista. Le violenze a sfondo razziale hanno causato la morte di 21 persone "dall'aspetto non slavo" nel solo 2011, una cifra in calo rispetto ai 42 omicidi dello stesso genere registrati nel 2010, secondo dati dell'organizzazione Sova. 

 

 

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