23/04/2015, 00.00
RUSSIA - UE
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Ue contro Gazprom per “abuso di posizione dominante”, ma a tutti serve un compromesso

L’indagine dell’Antitrust aperta già nel 2012. Il gigante del gas russo - che rischia una multa miliardaria - definisce le accuse “infondate”. Rapporti peggiorati dopo la crisi ucraina. Gli analisti sono sicuri che si arriverà a un compromesso nell’interesse di tutti.

Mosca (AsiaNews/Agenzie) - La Commissione europea, il 22 aprile, ha accusato formalmente Gazprom, il monopolio statale russo del gas, di “abuso di posizione dominante” per le sue pratiche commerciali nell’Europa centrale e orientale, con cui ha attuato una “politica dei prezzi sleale” e ha “ostacolato la concorrenza tran-sfrontaliera”, creando “barriere artificiali”. Il gigante del gas russo, guidato da Aleksei Miller, ha 12 settimane di tempo per rispondere all’Antitrust Ue, che aveva aperto la procedura di verifica già nel 2012. Gazprom, che ritiene “infondate” le accuse, rischia un’ammenda fino al 10% del fatturato; secondo analisti di banche russe, si tratterebbe di una somma che potrebbe arrivare fino a 3,8 miliardi di dollari.

Le accuse

La Commissione ha trovato, in via preliminare, che Gazprom ostacola la concorrenza in otto Paesi dell’ex spazio sovietico:  Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia, dove impone restrizioni territoriali negli accordi di fornitura con i grossisti e alcuni clienti industriali, vietando l’export e imponendo clausole che limitano l’utilizzo del gas a un territorio specifico. Si tratta di Paesi che dipendono dalla Russia dal 50 al 100% del loro fabbisogno. Bruxelles contesta a Gazprom anche la sua politica di prezzo, che fa leva su una posizione dominante per porre condizioni gravose. “Una politica dei prezzi sleale” è stata riscontrata in cinque Stati membri: ovvero Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, fatturando ai grossisti prezzi molto più elevati dei suoi costi o dei prezzi preferenziali.

Il gruppo russo, che ha ribadito di “aderire strettamente” alla regolamentazione in vigore nel settore, ha auspicato una soluzione del caso “a livello intergovernativo”. A favore di un “compromesso” si è espresso anche il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, il quale ha detto di contare “sull'approccio imparziale della Ue nei confronti di Gazprom”, pur sottolineando che “la Russia e Gazprom difenderanno i loro interessi”.

Compromesso inevitabile

Secondo due autorevoli quotidiani russi come Kommersant e Vedomosti. Mosca e Bruxelles avevano trovato un punto di incontro nei negoziati sul delicato dossier, già nel 2013, ma l’avvento della crisi ucraina ha poi congelato ogni progresso. Anche ora a intralciare il dialogo potrebbe essere la politica, nonostante il commissario Ue al mercato, Margrethe Vestager, abbia assicurato che quello su Gazprom “non è un dossier politico, ma basato sui fatti”. L’iniziativa dell’Antitrust Ue arriva in una fase critica dei rapporti tra Russia ed Europa: sanzioni, embargo alimentare e crisi economica, gli accordi di Minsk che non decollano. Sul fronte più propriamente energetico, dopo che le pressioni Ue hanno di fatto portato al tramonto del  progetto di gasdotto russo South Stream, Mosca sta studiando una rotta alternativa col Turkish Stream, che però dovrebbe coinvolgere soggetti come la Turchia e la Grecia di Tsipras.

Secondo fonti di Kommersant in Gazprom, il colosso russo è pronto al dialogo e alcune delle accuse mosse dalla Ue sono state di fatto superate nel corso di questi quattro anni di indagine, ha scritto Vedomosti: il prezzo del gas, in diverse regioni europee, già contiene una componente del mercato spot, il problema dell’isolamento dei baltici si sta gradualmente superando e non sono di fatto applicate multe in caso di violazione del divieto di re-esportare il metano.

Secondo Valeri Nestov, analista della banca d’affari russa Sberbank, “la Ue e Gazprom sono condannate a mettersi d’accordo. È quasi impossibile interrompere la collaborazione senza danneggiare gravemente le loro economie”. L’Europa dipende dal gas russo, che a sua volta è voce fondamentale nel bilancio della Federazione. Ogni anno l’Ue ne acquista circa 300 miliardi di metri cubi, 125 dei quali da Gazprom. Dal canto suo Mosca non può fare affidamento solo sul mercato orientale e il Vecchio Continente rimane un partner fondamentale. (N.A.)

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