16/10/2014, 00.00
UCRAINA - RUSSIA
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Ultimatum della Crimea ai musulmani: entro tre mesi "consegnate tutti i libri proibiti sull'islam"

Il presidente voluto da Mosca sospende le perquisizioni nelle case dei musulmani e dà tempo fino a dicembre per adeguarsi alla legge russa: "Alcuni testi religiosi sono proibiti". Intanto i tatari denunciano una campagna di perquisizione. Dall'annessione alla Russia "spariti" almeno 18 membri della comunità.

Mosca (AsiaNews) - Le autorità della Crimea (diventata russa) hanno dato ai musulmani della penisola tre mesi di tempo per consegnare volontariamente la letteratura sull'islam, autorizzata dalla legge ucraina e diventata ora illegale "secondo le norme previste dalla Federazione russa".

"Chiediamo ai musulmani in possesso di tale materiale di consegnarlo alle autorità religiose nel corso dei prossimi tre mesi", ha dichiarato il presidente della Crimea, Serghei Aksenov, secondo quanto riporta Interfax. A suo dire, fino a fine dicembre le forze dell'ordine non confischeranno la "letteratura proibita", ma dal primo gennaio "tutto dovrà adeguarsi agli standard russi". Ha poi garantito che la lista dei libri vietati sarà pubblicata sulla stampa e sarà fatto un lavoro di informazione con la popolazione locale.

Da settembre, diversi membri della comunità musulmana in differenti zone delle penisola sul Mar Nero hanno denunciato perquisizioni nelle loro case da parte della polizia, a caccia di "letteratura proibita". La stessa motivazione era stata usata a settembre dalle autorità di Sinferopoli per perquisire e poi ordinare la chiusura della sede del Majlis, l' organo di rappresentanza dei tatari di Crimea.

Questa comunità musulmana rappresenta il 12% della popolazione locale e fin dall'inizio è stata fortemente contraria all'annessione della Crimea alla Russia, sancita dopo un controverso referendum popolare. Aksenov ha, così, promesso una sospensione delle perquisizione e un periodo di 'transizione' per adeguarsi alle leggi russe.

Ma i tatari di Crimea, vittime in passato delle deportazioni staliniane, rimangono in allerta. Negli ultimi mesi, i loro rappresentanti hanno parlato di una vera e propria campagna di persecuzione, fatta non solo di perquisizioni e intimidazioni, ma anche di rapimenti e aggressioni fisiche.

I primi di ottobre è stato trovato morto in un sanatorio abbandonato a Evpatoria un 25enne tataro che era scomparso in circostanze misteriose il 29 settembre. Uno dei leader storici dei tatari di Crimea, l'ex capo del Majlis Mustafa Zhemilev, ha denunciato davanti all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa a Strasburgo la scomparsa di 18 tatari "da quando la penisola si è unita alla Russia".

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