20/04/2010, 00.00
COREA
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Un dissidente accusa: “Pyongyang ha affondato la Cheonan”

Un attivista del Sud dice di aver ricevuto l’informazione da un militare nordcoreano, ma il governo di Seoul non conferma. Il presidente Lee, parlando alla nazione, scoppia a piangere e chiede “piena luce” sull’accaduto.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Dietro l’affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan ci sarebbe una squadra speciale di militari del Nord. Lo sostiene Choi Sung-yong, attivista per i diritti umani, che cita una fonte all’interno dell’esercito di Pyongyang. Le accuse, tuttavia, non possono essere verificate perché Choi ha garantito l’anonimato alla propria fonte; i Capi di Stato maggiore di Seoul, inoltre, non confermano nulla. Tuttavia, i familiari delle vittime si appellano alla Casa Blu – sede del governo sudcoreano – perché sia resa presto giustizia ai 38 militari morti (altri 8 sono al momento dispersi) nell’esplosione.

Il 26 marzo scorso, la corvetta Cheonan (1.200 tonnellate di stazza) è affondata per cause misteriose dopo che un corpo contundente l’ha letteralmente spaccata in due. La nave era in missione di ricognizione. Nei due giorni successivi all’incidente, 58 membri dell’equipaggio sono stati ritrovati vivi. Nessuno di loro è in grado di spiegare le cause dell’esplosione, che secondo gli esperti possono essersi verificate dopo l’impatto con un razzo, una mina sottomarina o per l’esplosione della sala motori.

Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak è scoppiato a piangere durante un discorso alla nazione e ha chiesto una risposta “risoluta” sull’accaduto, che faccia piena luce. Parlando ieri al Paese, Lee ha detto: “Come presidente, troverò le cause dell’affondamento della Cheonan. Farò in modo che una cosa del genere non avvenga mai più”. Rivolgendosi ai marinai defunti, ha concluso: “La vostra patria, che avete tanto amato, non vi dimenticherà mai”.

Seoul non ha apertamente accusato la Corea del Nord per l’accaduto, e Pyongyang ha negato ogni coinvolgimento. Tuttavia il regime stalinista di Kim Jong-il ha una lunga storia di aggressioni marine nei confronti del Paese vicino, l’ultimo dei quali si è verificato lo scorso novembre. Secondo Choi, i soldati autori dell’affondamento sono stati pubblicamente indicati come eroi in patria. Le due nazioni sono ancora in guerra sulla carta : dopo la guerra civile del 1950, conclusa tre anni dopo con la divisione della penisola, non hanno mai firmato un accordo di pace.

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