09/04/2010, 00.00
COREA
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Un obelisco per Kim Il-sung incrina di nuovo i rapporti intercoreani

di Joseph Yun Li-sun
Il monumento è dedicato al “presidente eterno”, e il regime costringe i cittadini ad adorarlo. Ma esso si trova nella nuova università di Pyongyang, costruita grazie alle donazioni di gruppi cristiani. Che si oppongono all’idolatria del dittatore.
Seoul (AsiaNews) – Un obelisco dedicato a Kim Il-sung e installato di nascosto in una nuova università di Pyongyang, costruita con le donazioni dei cristiani sudcoreani e americani, rischia di provocare la rottura definitiva fra le due Coree. Il monumento (una mostruosità alta venti metri e scolpita nel granito) è infatti una sorta di costruzione religiosa per i nordcoreani, costretti ad adorarlo in nome della “juche”, la disciplina filosofica dell’auto-sostentamento ideata dal fondatore della Repubblica popolare coreana.
 
Le prove del misfatto sono state ottenute dal Daily NK, un network di dissidenti coreani che monitora la situazione dei diritti umani in quello che, oramai, è l’ultimo regime stalinista al mondo. L’obelisco è un “Yeong Saeng”, ovvero rientra in quella categoria di monumenti dedicati alla “vita eterna” di Kim Il-sung, sulla carta “presidente eterno” del Paese.
 
Il bordo è arricchito da “kimilsungie”, fiori artificiali creati in onore del primo leader nordcoreani, e al centro c’è un’iscrizione che recita: “Il grande leader del Paese, il compagno Kim Il-sung, è con noi per tutta l’eternità”. Non si tratta di una novità: gli obelischi della vita eterna fanno parte del decreto con cui Kim Jong-il, attuale dittatore di Pyongyang, ha inteso perpetuare la memoria del padre rendendone il culto della personalità semi-religioso.
 
Gli “Yeong Saeng” sono presenti sia nelle grandi città che in quelle più piccole, e ve ne sono diversi persino nei pressi dei campi di lavoro agricolo più importanti. Il regime “incoraggia” con la violenza la popolazione a rendere omaggio almeno due volte l’anno all’obelisco: l’8 luglio, data della sua morte, e il 15 aprile giorno della nascita. Proprio il prossimo 15 aprile, festa nazionale, dovrebbe essere annunciata la successione dell’attuale presidente da parte del terzogenito Kim Jong-un.
 
In ogni caso, l’erezione del nuovo “Yeong Saeng” ha interrotto l’inaugurazione della nuova Università della Scienza e della Tecnica di Pyongyang. Il ritardo, nonostante la struttura sia già pronta da almeno due settimae, è dovuto alle proteste – formali e informali – presentate dai donatori che hanno contribuito con 40 miliardi di won (circa 26 milioni di euro) all’intera costruzione dell’università.
 
La reazione più importante è stata affidata dai contribuenti al ministero sudcoreano per l’Unificazione, che ha emesso un comunicato sulla vicenda. Nel testo, i funzionari di Seoul scrivono: “Pyongyang sostiene che i “Yeong Saeng” si trovano in ogni struttura educativa del Paese, e che questo deve essere presente anche nella nuova università. Di per sé, non abbiamo nulla in contrario: ma se l’obelisco diventa strumento di propaganda, siamo pronti a rispondere”.
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