23/12/2011, 00.00
MYANMAR - INDIA - THAILANDIA
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Un porto, per rilanciare le relazioni politico-economiche fra India e Myanmar

Delhi curerà la realizzazione di un impianto a Sittwe, nell'ovest del Paese, sul mare delle Andamane. Per Nayipydaw è la conferma di una politica di affrancamento dalla Cina (primo partner commerciale) e di crescente apertura ad altri investitori. Fra questi la Thailandia, che punta alle esplorazioni petrolifere.
Yangon (AsiaNews) - A conferma del rafforzamento nelle relazioni economiche e commerciali fra India e Myanmar, New Delhi finanzierà la costruzione di un grande porto nella città birmana di Sittwe, capoluogo dello Stato Rakhine, nell'ovest del Paese. Il mega-impianto si affaccerà sul Mare delle Andamane, avrà un costo di circa 136 milioni di dollari, sarà completato entro il 2013 e verrà realizzato dal gigante indiano delle costruzioni Essar Projects Ltd. in collaborazione con aziende locali. Esso garantirà al governo di Naypyidaw un nuovo porto di primo livello e due pontili; esso rappresenterà uno sbocco cruciale per i commerci con le nazioni dell'area, in primis l'India e poi il Bangladesh con il quale confina.

Per la ex-Birmania la mega-struttura rappresenta più di un semplice porto: infatti, il progetto sancisce una nuova fase nelle relazioni politiche ed economiche fra New Delhi e Naypyidaw, finora orientata a commerciare soprattutto con Pechino, che resta il principale partner del Myanmar per il quale finanzia e realizza progetti di sviluppo miliardari.

Tuttavia, negli ultimi tempi il governo birmano sembra orientato ad affrancarsi dall'egemonia cinese, come testimonia la decisione presa a fine settembre di interrompere la costruzione della diga di Myitsone, in territorio Kachin, aprendo le porte a nuovi investitori come l'India, la Thailandia, Singapore. Il recente viaggio del segretario di Stato Usa Hillary Clinton potrebbe anche comportare - in un futuro prossimo - l'interruzione delle sanzioni Occidentali e gettare le basi per ulteriori iniziative in campo economico.

Il nascituro porto di Sittwe, spiegano fonti di Radio Free Asia (Rfa), permette inoltre al governo indiano di "compensare" i progetti già avviati da Pechino nell'area, fra cui i gasdotti per il petrolio e il gas che dalla città della costa ovest birmana, attraversando il Paese, giungeranno fino alla provincia cinese dello Yunnan. In occasione del recente incontro a Delhi fra il premier indiano Manmohan Singh e il presidente birmano Thein Sein, quest'ultimo ha deciso di assegnare all'India lo sfruttamento di parte delle risorse naturali nel sottosuolo marittimo al largo di Sittwe, dove la Cina gioca già un ruolo di primo piano. In risposta, il premier indiano ha stanziato un credito alla controparte di 500 milioni di dollari.

Insieme all'India, anche la Thailandia guarda con sempre maggior interesse al Myanmar come partner economico: in questo senso va letto il recente viaggio della premier thai Yingluck Shinawatra a Nayipydaw e Yangon, dove ha incontrato il presidente Thein Sein e la leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi, oggi in viaggio verso la capitale per completare la registrazione del partito. Da sottolineare che il viaggio della premier thai in Myanmar è stato anticipato da una "missione" del fratello Thaksin, ex premier in esilio con una condanna per corruzione, in Myanmar, che certo non si può definire casuale per tempi e modalità.

Intanto il gigante delle esplorazioni petrolifere thai PTT Exploration and Production (Pttep) ha vinto una prima gara di appalto per la trivellazione di due aree marittime al largo delle coste birmane. A questo si aggiunge lo sviluppo di un porto d'alto mare a Dawei, nel sud-est del Myanmar, per un valore complessivo - tenuto conto di tutte le infrastrutture - di circa 4 miliardi di dollari.
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