15/05/2007, 00.00
TURCHIA – RUSSIA
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Un rappresentante del Patriarcato di Mosca in pellegrinaggio con Bartolomeo I

E’ stata la prima volta. Ogni anno il Patriarca ecumenico si reca in Cappadocia, nei luoghi legati a tanti padri della Chiesa e che per questo “devono contribuire a prendere coscienza dell’unità dei cristiani”.

Istanbul (AsiaNews) – Anche il Patriarcato di Mosca ha partecipato, per la prima volta, al pellegrinaggio che il patriarca ecumenico Bartolomeo I compie ogni anno, a partire dal 2000, in una delle culle dell’antico cristianesimo, la Cappadocia, terra che ha visto nascere grandi figure del Cristianesimo, come i padri della Chiesa San Basilio, Giovanni Teologo e Gregorio Nissis.

Quest’anno il pellegrinaggio ha assunto un carattere speciale, perché il Patriarca ecumenico aveva invitato a partecipare Alessio di Mosca il quale impossibilitato ad essere personalmente presente, ha inviato il Metropolita Kyril di Smolensk. Al pellegrinaggio hanno partecipato anche rappresentanti della Chiesa cattolica, venuti a Istanbul per il convegno Lumen Oriente. Davvero un pellegrinaggio ecumenico.

Nel corso delle diverse celebrazioni, svolte il 13 e 14 maggio nelle varie chiese-museo con il permesso delle autorità turche, il Patriarca Ecumenico, dopo avere spiegato l'importanza che hanno avuto nella storia del cristianesimo questi luoghi, “i quali hanno visto nascere i grandi padri della Chiesa unita”, ha detto che il loro pensiero continua essere pietra miliare della nostra fede. “I pellegrinaggi in questi luoghi - ha aggiunto - devono contribuire a  prendere coscienza dell’unità dei cristiani”, malgrado le vicende politiche di 80 anni fa ci privino di questi luoghi sacri.

Bartolomeo I, dopo aver ringraziato i rappresentati di tutte le Chiese presenti alle varie celebrazioni e le autorità turche per aver concesso il permesso, ha rivolto un particolare saluto al metropolita Kyril, esprimendo grande gioia per la presenza in questi luoghi sacri del Cristianesimo del rappresentante del Patriarca di Mosca della Chiesa di Russia. “Chiesa Russa prima nostra figlia e poi nostra sorella”. E' la prima volta un rappresentante della Chiesa di Russia vista questi luoghi e la sua presenza assume particolare valore dopo le tensioni che ci sono state negli anni scorsi.

A sua volta il Metropolita Kyril  dopo ave ringraziato il Patriarca Ecumenico per il suo invito, che gli ha dato cosi l’occasione  di rendere per la prima volta omaggio a questi luoghi sacri del cristianesimo e di pregare insieme anche con i fratelli della Chiesa occidentale.”Ringrazio – ha detto - Sua Santità, il patriarca ecumenico di Costantinopoli, a nome del nostro patriarca Alessio e di tutta la Chiesa Russa non solo per l’invito, ma anche per questa iniziativa che si ripete ormai ogni anno e che assume ormai un carattere panortodosso, testimoniando così che c’è una sola Chiesa in solo popolo ortodosso. Questa terra – ha aggiunto - ha dato alla luce i grandi padri della Chiesa cristiana. La nostra comune tradizione ortodossa che è nata qui, come ha detto Sua Santità, ci fa capire e distinguere, in questo modo globalizzato che ci bombarda  con un continuo flusso di notizie,  quale è il vero dal falso. Questa tradizione – ha detto ancora - ci fatto sopravvivere al flagello del regime comunista ed avere fede sempre in Lui nostro Cristo. Santità – ha concluso - la conosco da più di 30 anni e i nostri continui contatti sono stati fonte di  ispirazione  ed di insegnamento per noi e la prego continui sempre a citare la Russia nelle sue preghiere”. (NT)

Foto Manginas

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