28/05/2018, 12.31
VATICANO-ISLAM
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Un simposio in onore di p. Samir Khalil: la sapienza e l'umiltà

di Maddalena Tomassini

L’evento in occasione del suo 80° compleanno. Le lettere di congratulazioni del papa emerito Benedetto XVI e dei patriarchi d’oriente. Al centro, i suoi studi sull’islam e il patrimonio arabo cristiano. Mons. Mina: ci ha insegnato “l’amore fraterno, la carità fraterna, l’umiltà, e la vita veramente degna di essere vissuta di un sacerdote”.

Roma (AsiaNews) – “Mi ricordo bene di un’occasione, – era allora a Castel Gandolfo – in cui ci ha spiegato i problemi dell’islam, con molto realismo e donandoci il giusto orientamento. Si vede con chiarezza che Lei non desidera che servire la verità, che sola ci può aiutare”. Sono le parole che Benedetto XVI ha indirizzato a p. Samir Khalil Samir in occasione del suo 80° compleanno. Quello del papa emerito è il più illustre dei numerosi messaggi letti il 25 maggio scorso, a conclusione del simposio dedicato al gesuita egiziano, uno dei massimi conoscitori dell’islam e grande collaboratore di AsiaNews.

Il simposio, intitolato “Patrimonio Arabo Cristiano e dialogo Islamo Cristiano”, si è tenuto a Roma, presso il Pontificio Istituto Orientale (Pio). Per l’occasione, esperti e figure ecclesiali sono intervenuti sugli argomenti più cari a p. Samir: il dialogo con l’slam e il patrimonio culturale arabo-cristiano. In mattinata, si è tenuta una conferenza sul dialogo islamo-cristiano, e sull’urgenza di una riforma dell’islam, che abbandoni la propria dimensione politica a favore di una spirituale. Sull’argomento è intervenuto anche il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, con un proprio contributo dal titolo “Il dialogo interreligioso: sfide e certezze”. Il cardinale, che non è potuto intervenire di persona, è stato rappresentato da mons. Kaled Akasheh, capo ufficio per l’islam. La seconda parte del simposio si è incentrata sul patrimonio arabo cristiano, e la terza sul contribuito ad esso apportato dall’ordine dei gesuiti.

Il simposio si è concluso con un atto accademico in onore di p. Samir – “atto d’amore”, come definito dal gesuita e decano del Pio, p. Massimo Pampaloni – e la presentazione del volume che raccoglie numerosi studi a lui dedicati, Between the Cross and the Crescent.

Il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, è intervenuto in mattinata per porgere la propria benedizione a p. Samir (v. foto), a cui si riferisce come “abouna” (“nostro padre” in arabo). Nel suo messaggio, egli scrive: “Tra le tante immagini che mi sono riaffiorate alla mente pensando al caro padre Samir Khalil, ho scelto quella che si è ripetuta in occasione di alcuni nostri colloqui privati in Congregazione: un professore ormai emerito, riconosciuto a livello internazionale quale uno dei massimi esperti e conoscitori dell’islam e del cristianesimo arabo antico e contemporaneo, che si mette in ginocchio e chiede di essere benedetto!”

“Non sembri questa una nota stonata – continua il prefetto – e non faccia sdegnare coloro i quali ritengono che il massimo della sapienza umana non possa camminare insieme all’umiltà, ma questo è sicuramente uno dei tratti più belli e credo decisivi di Abouna Samir”.

Fra gli auguri rivolti a p. Samir vi sono quelli del patriarca caldeo, mons. Luis Raphael Sako – neocreato cardinale – e il patriarca maronita, card. Bechara Rai. Conclusa la lettura dell’epistola di mons. Sako, mons. Antonios Aziz Mina, vescovo copto emerito di Giza, ha aggiunto un emozionato ringraziamento nelle vesti di uno della “moltitudine di studenti” del gesuita. Il vescovo emerito ha ricordato “l’altra opera” di p. Samir: l’”esercito che lo segue nel pensiero” e nell’amore della cultura arabo cristiana. “Ci sei stato di esempio come sacerdote – ha aggiunto con voce commossa – un esempio umano che ci fa vedere che vuol dire l’amore fraterno, la carità fraterna,  l’umiltà, e la vita veramente degna di essere vissuta di un sacerdote”. E ha concluso: “Oggi ti dico: grazie professore”. Alle sue parole, p. Samir lo ha accolto in un abbraccio affettuoso.

Alla chiusura del simposio è intervenuto p. Samir stesso, ringraziando il Pio per l’iniziativa in suo onore. “Sono molto toccato dall’affetto”, ha affermato, per poi scherzare: “Mi incoraggia a continuare, chissà, anche per decenni”.

“Vi ringrazio, oggi mi avete commosso tante volte – ha concluso infine lo studioso – Per amore vostro, per bontà vostra, io non ho dato niente di particolare. Come mi ha insegnato il padre maestro dal primo giorno – era severissimo, e lo ringrazio – come mi insegnano oggi, [io] trasmetto. C'è una sola linea: vivere e praticare il Vangelo e chiedere con umiltà ‘Signore aiutami a vivere questo, e a trasmettere questo’. Vi ringrazio. Non merito, l’unico che merita è chi ce l’ha insegnato”.

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