08/11/2016, 12.24
SIRIA
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Uniti a papa Francesco: la preghiera ecumenica dei cristiani siriani

Caritas Siria ha promosso una serata di preghiera cui hanno partecipato diverse confessioni cristiane della capitale domandando la fine della guerra. Il desiderio di rafforzare l’unità dei cristiani secondo l’intenzione del papa in Svezia. Durante la serata distribuite 2mila copie del Vangelo. Nunzio a Damasco: l’impegno di pace dei cristiani una “boccata di ossigeno” per tutta la comunità. 

 

Damasco (AsiaNews) - In un Paese martoriato da cinque anni di guerra sanguinosa, i cristiani siriani rinnovano il loro impegno per la fine delle violenze unendo le diverse confessioni in un unico, imponente “grido di pace”. Dalla preghiera ecumenica dei giorni scorsi a Damasco - in concomitanza con il viaggio di papa Francesco in Svezia per la cerimonia congiunta di cattolici e luterani - all’incontro [interreligioso] in preparazione per il prossimo Natale, sono molti gli appuntamenti promossi dalla Caritas locale. Una testimonianza, racconta il nunzio apostolico Mario Zenari ad AsiaNews, dell’impegno dei cristiani e “una boccata di ossigeno” per tutta la comunità. 

Per il diplomatico vaticano, nominato di recente cardinale da papa Francesco, l’incontro ecumenico di pace a Damasco del 31 ottobre scorso “è stato un bell’evento, incoraggiante” anche per l’impegno profuso dagli scout e dai giovani di tutta la comunità. L’ecumenismo dei vescovi, la preghiera comune nella cattedrale greco-melchita sono “avvenimenti che hanno dato un po’ di conforto” per alleviare anni di sofferenze. 

Nel mio intervento, prosegue il cardinal Zenari, “ho ricordato l’ecumenismo di sangue” che si vive “ogni giorno in Siria”, le persecuzioni subite dai cristiani che sono al contempo “una spinta, un incentivo a rafforzare questa unione” che è anche una “testimonianza di sangue”. E un monito affinché la Chiesa locale continui la propria opera nel campo del sociale, mostrandosi vicina “alla gente che soffre”. 

Durante la preghiera ecumenica di pace, la Caritas ha distribuito ai partecipanti 2mila copie del Vangelo promesse dal papa lo scorso anno, durante l’incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia in cui era presente anche una delegazione proveniente dalla Siria. I volumi sono giunti a Damasco, via Beirut, proprio il giorno precedente l’incontro. 

Ricevendo una copia del Vangelo, il giovane scout Bassel ha ancora nelle orecchie “lo splendido messaggio di pace” lanciato da papa Francesco. Sono pronto a raccoglierlo, aggiunge, e a lavorare per il bene “del mio Paese, del mio popolo e del mondo intero”. 

La distribuzione dei Vangeli firmati dal pontefice è stato uno dei momenti salienti della serata, cui hanno partecipato oltre 2500 fedeli insieme a vescovi delle diverse denominazioni cristiane della capitale, suore, religiosi, sacerdoti, volontari e gruppi di scout.

A seguire la lettura di preghiere e di speciali intenzioni di pace da parte di rappresentanti delle diverse Chiese (cattolica, ortodossa e protestante), alternati a inni sacri eseguiti dal coro della chiesa siro-ortodossa di Saint Ephraim, a sottolineare il carattere ecumenico dell’evento. 

Aida Shashati, esponente del Movimento internazionale d’apostolato dei ceti sociali indipendenti (Miamsi), conferma il “grande messaggio di incoraggiamento e amore” che papa Francesco continua a riservare per la Siria e il suo popolo. “Esso è un monito - aggiunte - a rimanere legati al nostro Paese, e a far brillare la nostra fede cristiana come una stella lucente, che è in grado di infondere luce agli altri in tempi bui di guerre e violenze”. 

Ad AsiaNews Sandra Awad, responsabile comunicazione di Caritas Siria, sottolinea il grande valore dell’incontro. “Per la prima volta - sottolinea - i cristiani delle diverse denominazioni presenti nel Paese si sono riunite per pregare” ad un evento comune. Inoltre, per l’occasione è stata allestita una banda musicale composta da giovani - circa 50 in totale - cattolici, ortodossi e protestanti. “Si sono esibiti alla fine  - conclude l’attivista Caritas - suonando per oltre mezz’ora”. 

Remon Koury, del gruppo scout della chiesa di Saint Ephraim, definisce l’evento “un successo” perché testimonia che “l’impegno comune dei vari gruppi” può essere “di beneficio” per la Siria. Majd Shiha, del gruppo scout Vigna del Buon Pastore, parla di “un messaggio lanciato al mondo intero”. “Di solito - aggiunge - i giornali non mostrano questo lato brillante del popolo siriano che è creativo, attaccato alla vita del proprio Paese, che desidera essere felice nonostante le difficoltà, e che vuole diffondere amore, gioia e pace dappertutto”. “Nel contesto della serata - conclude Rita Jarallah, responsabile di Caritas Siria che ha curato l’organizzazione dell’evento - abbiamo capito che la nostra campagna  sta diventando realtà… La pace in Siria è davvero possibile”.

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