12/04/2018, 12.07
VIETNAM
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Università vietnamite: affollate, ma con scarsa qualità formativa

di Thanh Thuy

Nel 2017, il Paese contava 235 università, 170 statali e 65 private. La teoria prevale sulla pratica e gli studenti non trovano spazio nelle realtà lavorative. La maggior parte degli atenei attinge tra i neolaureati per rispondere alle carenze di docenti. Accademici denunciano: “I corsi di laurea articolati in modo alquanto arbitrario”.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Molte università ed istituti vietnamiti non garantiscono una sufficiente qualità della formazione, a fronte di un imponente reclutamento di nuovi studenti. I docenti stessi, in particolare i “giảng viên cơ hữu” (gli insegnanti statali), non sono ancora abbastanza qualificati. Pertanto, essi non soddisfano i bisogni degli allievi. È quanto emerge da una valutazione condotta dal ministero dell'Istruzione e della Formazione di Hanoi.

Secondo le statistiche fornite dal governo, alla chiusura dell'anno accademico 2016-2017, il Paese contava 235 università, tra cui 170 statali e 65 private. Inoltre, vi erano 37 istituti di ricerca scientifica per dottorandi. Nel 2017, con un totale di 184 facoltà universitarie, il Vietnam ha formato 105.801 studenti che hanno conseguito lauree specialistiche e 15.112 che hanno ottenuto un dottorato. Durante lo stesso anno accademico, nelle università si sono svolte 72.792 conferenze, presenziate da 16.514 accademici con dottorato e 43.050 con master.

Tuttavia, secondo gli esperti il sistema educativo vietnamita è frenato da problemi atavici. Gli atenei non hanno alcuna affiliazione con realtà lavorative. L’insegnamento è improntato solo sulla teoria e gli studenti si allontanano dal mondo reale, non interessandosi ai requisiti per l’impiego in compagnie ed imprese. Ciò comporta una crescita della disoccupazione tra i neolaureati. Nel 2017, le statistiche mostravano che circa 200mila giovani che avevano conseguito una laurea breve erano senza lavoro.

Inoltre, la maggior parte delle università attinge tra i neolaureati per rispondere alle carenze di docenti. Secondo il prof. Châu, questo è un errore che “si protrae da 40 anni”. Accademici di Ho Chi Minh City dichiarano ad AsiaNews: “Molti atenei articolano i corsi di laurea in modo alquanto arbitrario. Quando i rettori non hanno a disposizione un professore che insegni una determinata materia, sono in grado di rimuoverla dal percorso di studi. Allo stesso tempo, consentono che un insegnante statale vi inserisca la sua”.

“Il risultato – proseguono gli accademici – è che la teoria prevale sulla pratica e i giovani docenti adottano metodologie di insegnamento superate. Il sistema educativo delle università vietnamite è interessato da diverse questioni complesse, che siamo tenuti a risolvere. Mentre il governo continua ad aprire università, college, istituti, non vi sono abbastanza docenti capaci e preparati. Di conseguenza, il sistema educativo sta diventando debole e sempre meno competitivo”.

Molti studenti denunciano la propria “grave mancanza di fiducia nell'educazione nel Paese”. “Non siamo felici di andare a lezione. Non sappiamo cosa faremo dopo aver finito gli studi”. Alcune ragazze affermano: “Circa 100 studenti più grandi di noi si sono laureati nel nostro corso di laurea. La maggior parte di loro è disoccupata, o costretta ad accettare qualunque lavoro che però non è inerente alla materia studiata. Per quanto riguarda il nostro futuro, prima vorremmo sposarci e poi ‘tirare le somme’”.

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