07/03/2012, 00.00
INDIA
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Uttar Pradesh, il partito dei dalit “perde” gli intoccabili e le elezioni

di Nirmala Carvalho
Per Lenin Raghuvanshi, attivista per i diritti umani, una “sconfitta annunciata”. Al governo il Samajwadi Party, socialista e populista, con una maggioranza assoluta. Male anche il Congress di Rahul Gandhi. Mayawati, chief minister uscente, non ha mai lottato per l’eliminazione del sistema delle caste.

Mumbai (AsiaNews) - Il Samajwadi Party (Sp), partito socialista e populista, ha vinto le elezioni in Uttar Pradesh, conquistando 224 seggi su 403. Dopo quattro anni, Mayawati e il suo Bahujan Samaj Party (Bsp, partito dalit) lasciano la guida dello Stato più popoloso dell'India (oltre 200 milioni di abitanti), portando a casa solo 79 seggi. Per Lenin Raghuvanshi, direttore del People's Vigilance Committee on Human Rights (Pvchr) di Varanasi, è stata una "sconfitta annunciata", perché Mayawati "si è allontanata dal suo programma di giustizia sociale".  Rahul Gandhi, figlio di Rajiv e Sonia Gandhi, ha fallito nel riportare lo Stato al partito del Congress (Inc), perduto già nel 2007. Anche il Bharatiya Janata Party (Bjp, destra ultranazionalista indù) ha fatto meglio del Congress, conquistando 47 seggi, contro i 37 dell'Inc.

Il risultato peggiore resta quello del partito uscente. "All'inizio del suo mandato - spiega Raghuvanshi -, Mayawati ha manipolato la fiducia dei suoi elettori, rifiutando gli elementi progressisti necessari all'eliminazione del sistema delle caste e collaborando invece con membri delle caste più alte. Ha creato una distanza con le persone che avrebbe dovuto difendere, e ha 'giocato' alla democrazia solo per scopi personali". Altri fattori hanno contribuito alla perdita dei voti dei dalit: l'utilizzo privato dei fondi stanziati per i programmi rivolti ai poveri e agli emarginati, la corruzione e il clima di impunità di cui godeva il partito.

"Le caste più basse della società - prosegue - sono stanche di questo clima di impunità. E il risultato delle elezioni in Uttar Pradesh rivela una nuova tendenza, che noi del Pvchr chiamiamo 'movimento neo-dalit'. I fuori casta sono persone distrutte, ma ormai esistono tre tipi di persone così: chi lo è per colpa del sistema delle caste, come i dalit; le vittime delle violenze degli ultranazionalisti indù, come le minoranze cristiana e musulmana; chi è colpito dalle nuove politiche liberali, come i poveri e i disoccupati. Questo movimento vuole lottare contro la cultura di impunità che c'è in India, fatta di violenze, corruzione e disinteresse verso i bisogni dei più deboli".

Secondo Raghuvanshi, "i tanti problemi che l'India ha oggi sono interconnessi, e non si possono dividere per comprenderli e trovare una soluzione. Bisogna avere un approccio comprensivo che guardi alla sfera economica, politica e sociale". 

 

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