26/06/2018, 10.36
INDIA
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Uttar Pradesh, libero su cauzione un pastore arrestato per ‘conversioni forzate’

di Nirmala Carvalho

Il rev. Dependra Prakash Maleywar era stato condannato a 14 giorni di prigione. Estremisti indù lo accusavano di aggressione. Il pastore in realtà doveva consegnare in tribunale i documenti che attestano che le conversioni sono frutto di una libera scelta.

Mumbai (AsiaNews) – In Uttar Pradesh è stato rilasciato su cauzione un pastore pentecostale arrestato con la falsa accusa di aver convertito con la forza al cristianesimo. Ne dà notizia Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). Il rilascio del rev. Dependra Prakash Maleywar è avvenuto ieri. Egli era sotto custodia dal 18 giugno scorso, quando un gruppo di estremisti indù lo ha incolpato di aver estorto la confessione di 16 persone. In realtà, lamenta Sajan K George, il cristiano protestante è stato fermato “mentre consegnava in tribunale un affidavit in cui i [neofiti] dichiaravano che la decisione di cambiare religione era una loro libera scelta”.

Il caso del pastore è scoppiato la scorsa settimana, quando la polizia lo ha ammanettato nel cortile del tribunale di Sardhana Tehsil (distretto di Meerut) per una presunta aggressione ai danni di alcuni attivisti del gruppo di estrema destra indù Bajrang Dal. I poliziotti hanno agito in base alla denuncia del leader locale, Milind Som. Quest’ultimo ha raccontato di essere stato attaccato in maniera violenta dal reverendo dopo avergli chiesto informazioni sui documenti che doveva consegnare. Al contrario Sajan K George sostiene che è stato il pastore Maleywar “ad essere stato maltrattato da estremisti inferociti”. Ad ogni modo, i giudici hanno condannato il cristiano a 14 giorni di carcere.

L’affidavit è un documento obbligatorio negli Stati indiani che hanno approvato leggi anti-conversione. Si tratta di un modulo compilato dal fedele che desidera cambiare il proprio credo e controfirmato dal sacerdote, che attesta che la conversione è stata libera, spontanea e non indotta. Viene presentato in tribunale all’esattore fiscale del distretto, che lo esamina ed emette un parere. “Anche se in Uttar Pradesh la legge non esiste – riporta il presidente del Gcic – il pastore stava lo stesso compilando i moduli”. “Sfortunatamente – conclude – nell’India laica anche per ottenere un affidavit legale si rischia di incorrere nella collera delle forze di estrema destra. Il pastore è stato maltrattato e interrogato con ferocia, ma il caso è stato aperto contro di lui. La comunità cristiana è vulnerabile e si sente sempre più bersaglio [di attacchi] e intimidazioni”.

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