12/02/2013, 00.00
RUSSIA – VATICANO
Invia ad un amico

Vescovi cattolici in Russia: dimissioni Papa non minacciano relazioni con gli ortodossi

di Nina Achmatova
Segretario conferenza episcopale: gesto di coraggio. Benedetto XVI ha contribuito a migliorare rapporti con Chiesa russo-ortodossa. Patriarcato di Mosca: le relazioni con i cattolici sono a stadio positivo e non cambieranno.

Mosca (AsiaNews) - La comunità cattolica in Russia vede nelle dimissioni del Papa, annunciate dallo stesso Benedetto XVI l'11 febbraio, un atto di coraggio e si dice fiduciosa che i rapporti con la Chiesa ortodossa - dei quali il Pontefice aveva contribuito a un positivo sviluppo - non ne risentiranno. "Benedetto XVI ha compiuto un grande atto di coraggio e sottomissione - ha commentato il segretario generale della Conferenza episcopale russa, Igor Kovalevsky, all'agenzia Interfax-Religion - Lo ha fatto per il bene della Chiesa, come lui stesso ha detto. Non dobbiamo dimenticare che ha 86 anni". "Le su dimissioni - ha poi aggiunto - non rappresentano alcuna minaccia per la Chiesa".

Kovalevsky ha poi ricordato lo spessore intellettuale del Papa, definito un grande teologo e "autore di libri che tutti, non solo i cristiani, devono leggere". L'esponente dell'episcopato cattolico russo ha poi sottolineato il contributo dato dal Pontefice nella promozione del dialogo interreligioso, "soprattutto in quello con la Chiesa russo-ortodossa".

Anche il Patriarcato di Mosca ha lodato il lavoro di Benedetto XVI per il dialogo ecumenico. Commentando la decisione del Papa di dimettersi a partire dal 28 febbraio, il segretario del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, incaricato dei rapporti con i cattolici, l'arciprete Dmitry Sizonenko, ha dichiarato che "non vi sono ragioni per pensare che ci saranno cambiamento drastici nella politica del Vaticano, nel suo rapporto con le Chiese ortodosse". Secondo Sizonenko, Benedetto XVI ha contribuito a raggiungere una dinamica positiva nelle relazioni tra le due Chiese che "si svilupperà semplicemente per inerzia", al di là di chi siederà sul soglio di Pietro. 

Il Patriarcato di Mosca, che aveva relazioni molto tese con  Giovanni Paolo II, aveva trovato in  Benedetto XVI un alleato nella lotta contro il "secolarismo aggressivo" e la difesa dei valori cristiani nel mondo occidentale.

Anche gli studiosi russi pensano che i rapporti tra ortodossi e cattolici non risentiranno di un cambio ai vertici del Vaticano. "La sua decisione di dimettersi merita rispetto - ha detto lo studioso di religioni, Roman Silantyev - è stato un leader forte e avrebbe potuto continuare la sua missione con successo, se non fosse per la sua età". Benedetto XVI, a suo dire, ha contribuito - a differenza del predecessore Giovanni Paolo II - a fermare il proselitismo nell'Est del Vecchio continente (il riferimento è soprattutto alla questione uniate in Ucraina, ancora motivo di attriti tra le due Chiese) e a migliorare i rapporti con il Patriarcato di Mosca, diventato "il principale alleato del Vaticano nella difesa dei valori cristiani in Europa".

Sempre rispetto a papa Wojtyla, ha aggiunto Silantyev, non ha avuto "l'idea fissa" di far visita a Mosca perché aveva già incontrato più volte Kirill, prima che questo diventasse Patriarca. 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa: cresca nei cristiani la coscienza di essere tutti missionari
05/05/2007
Egitto, Benedetto XVI un esempio per cattolici e ortodossi
19/02/2013
Papa: "Prego per la liberazione di mons. Ibrahim e mons. Boulos al-Yaziji"
23/04/2013
Mosca, Alessio II “ottimista” sul dialogo con i cattolici
15/06/2005
Nunzio in Russia: con Benedetto XVI sviluppi positivi fra cattolici e ortodossi
01/03/2013


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”