15/02/2012, 00.00
THAILANDIA - ASIA
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Vescovi dell'Asia: l'impegno per migranti e sieropositivi

di Weena Kowitwanij
In un convegno voluto dalla Federazione dei vescovi asiatici, preti e laici tracciano il lavoro dei cattolici al servizio dei più disagiati. Per approfondire i problemi, i partecipanti hanno visitato campi profughi e centri per malati di Hiv. Le linee guida verranno diffuse nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle comunità locali.

Bangkok (AsiaNews) - Cura e sostegno ai migranti, unita a un maggiore impegno da dedicare ai malati di Hiv/aids, virus che continua a colpire e a mietere vittime in tutto il continente asiatico. Sono le linee guida emerse da un seminario del Dipartimento per lo sviluppo umano (Ohd) della Conferenza dei vescovi dell'Asia (Fabc), che ha tracciato l'impegno dei cattolici per il 2012 nel settore sociale e sanitario. Per capire meglio le reali condizioni del lavoratori espatriati, i partecipanti al convegno - 21 vescovi del Bishops' Institute of Social Action (Bisa) e 19 laici, in rappresentanza di 25 nazioni, riuniti nel gennaio scorso presso il centro pastorale dei Camilliani a Lardkrabang, vicino Bangkok - hanno incontrato i migranti nella provincia di Samutsakorn e i sieropositivi accolti nel centro dei Camilliani nella provincia di Rayong.

L'esperienza acquisita durante la visita a poveri e malati servirà, in un futuro prossimo, ad avviare la seconda fase di interventi sul campo, a testimonianza dell'impegno e dell'attenzione della Chiesa ai settori più disagiati della popolazione. La risoluzione finale verrà adottata dai vertici cattolici verrà presentata a tutte le diocesi, alle parrocchie, alle Comunità ecclesiastiche di base (Bec) per un'attuazione concreta.

Mons. Philip Banchong Chaiyara, vescovo di Ubon Ratchathani e presidente Ohd, sottolinea che i migranti richiamano all'impegno della Chiesa verso i più poveri e invita a lavorare per "migliorare i loro livelli di vita" partecipando alla loro vita e alle loro sofferenze. Il prelato, che è anche presidente della Commissione cattolica per l'Aids, ricorda il messaggio diffuso il primo dicembre in occasione della Giornata mondiale sull'Aids ed esorta "fedeli, sacerdoti e religiosi a prestare particolare attenzione all'opera di prevenzione". P. Vichai  Poaktawee, della Commissione per i migranti, afferma che è importante far capire ai lavoratori migranti "il loro valore" e "aiutarli con progetti di sviluppo  sostenibile". P. Albert Rosario, del Bangladesh, aggiunge che "vescovi, preti e religiosi asiatici devono impegnarsi a fondo per aiutare i poveri".

In base alle ultime statistiche, diffuse nel novembre 2011 dal Dipartimento di epidemiologia del ministero thai della Sanità, vi sono a oggi 419.966 sieropositivi nel Paese, di cui 43.267 nella sola Bangkok. Solo lo scorso anno si sono registrati 2384 casi di Aids conclamato, con una media tra 6 e 7 nuovi infetti al giorno, in maggioranza giovani sopra i 15 anni e ragazze che hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali. Tra i malati, si sono registrati 98.721 decessi.

Tra i principali fattori di rischio nella contrazione dell'Hiv vi sono il sesso per il 79,37%, la trasmissione da madre a figlio e la donazione del sangue per il 10,73%. Il rapporto dei malati fra maschi e femmine è di 3 a 1. Per quanto concerne le minoranze etniche, il maggior numero di contagi riguarda le minoranze birmane Karen (76.295 casi) e Karenni (13.217). Essi vivono in nove diversi campi profughi lungo il confine fra Thailandia e Myanmar, in un'area che copre quattro province: Mae Hong Son, Chiangrai, Tak (Mae Sot) e Kanchanaburi.

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