13/10/2010, 00.00
FILIPPINE
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Vescovi filippini: no a compromessi sulla legge pro-aborto, sì al dialogo con le istituzioni

All’incontro con Aquino i vescovi rifiutano qualsiasi tipo di apertura sulla distribuzione di contraccettivi tra la popolazione. La loro posizione resta quella in difesa della vita, nonostante le critiche del mondo politico.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – I vescovi filippini non scendono a compromessi sulla possibile applicazione della legge di salute riproduttiva (Reproductive Health Bill) appoggiata dal presidente Aquino, che  di recente ha annunciato la distribuzione gratis di preservativi tra i poveri. 

Secondo fonti interne alla Chiesa, l’incontro dello scorso 11 ottobre tra il presidente e una delegazione della Conferenza episcopale è stata solo una visita di cortesia, che non rappresenta nessun tipo di apertura sull’argomento, come invece descritto in questi giorni dai media nazionali.      

Anche Edwin Lacierda, portavoce di Aquino, conferma la versione e ieri ha affermato che i prelati presenti all’incontro, tra cui mons. Nereo Odchimar presidente della Cbcp, restano sulla loro posizione in difesa della vita, ma sono aperti al dialogo con le istituzioni. 

Il dibattito sulla Reproductive Health è in corso da quattro anni. La legge rifiuta l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare, che impedisce alle coppie di avere più di due figli e favorisce la sterilizzazione volontaria. Chi non si attiene alla legge rischia il pagamento di una sanzione e in alcuni casi il carcere.

Chiesa e associazioni cattoliche sostengono invece il Natural Family Programme (Nfp), che mira ha diffondere tra la popolazione una cultura di responsabilità e amore basata sui valori cristiani. A tutt’oggi il governo Aquino giudica l’Nfp inefficace a fermare l’alto tasso di natalità e accusa la Chiesa di eccessiva ingerenza in argomenti che riguardano l’autorità civile.

Mons. Leonardo Legapsi, Arcivescovo di Caceres, afferma che i vescovi hanno il dovere di intervenire in questioni che riguardano la vita e la dignità della persona e sottolinea il fondamentale contributo della Chiesa nel dibattito politico. In una lettera pastorale diffusa in questi giorni, il prelato giudica incostituzionali i contenuti della legge e l’utilizzo di soldi pubblici da parte del governo nella distribuzione di contraccettivi. L’arcivescovo cita infatti il preambolo della Costituzione filippina, che obbliga il governo a rispettare e incarnare le personali aspirazioni spirituali dei cittadini.

 

 

 

 

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