02/12/2004, 00.00
LIBANO
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Vescovi maroniti contro manifestazione filo-siriana

Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Ieri, la chiesa cristiana maronita libanese ha criticato la manifestazione di piazza di martedì scorso promossa da membri del governo e hezbollah a favore della presenza siriana in Libano.

In una dichiarazione ufficiale, il Consiglio dei vescovi maroniti, presieduto dal patriarca Nasrallah Sfeir, ha detto che "non si può lasciare che dimostrazioni di strada decidano sulle grandi questioni che riguardano il paese, ma queste devono essere sottoposte al dialogo tra le varie fazioni libanesi". La critica è rivolta all'appoggio dato dal governo alla manifestazione di martedì, colpevole di aumentare i dissidi interni prendendo le parti di una fazione contro un'altra.

"Non è mai successo – si sottolinea nel documento – che un gruppo al potere abbia fatto una manifestazione di protesta; di solito è il popolo che dimostra contro la politica di chi è al governo".

Martedì, gruppi filo-siriani hanno marciato per le vie di Beirut contro la risoluzione 1559 del Consiglio di Sicurezza Onu per il ritiro immediato di tutte le truppe straniere dal Libano. La risoluzioni si riferisce – senza nominarla –ai 16 mila soldati siriani presenti sul territorio libanese. I manifestanti sono favorevoli al regime del presidente Emile Lahoud, appoggiato dalla Siria.

I partecipanti a quella che era stata annunciata dal primo ministro libanese in persona, Omar Karami, come "una manifestazione da 1 milione di persone", si sono ridotti, secondo stime locali, a non più di 100 mila. Il governo ha organizzato e sostenuto la dimostrazione, prevedendo particolari facilitazioni per i manifestanti, soprattutto nei trasporti pubblici.

La marcia riflette la profonda e ampia frattura politica nel paese. Sebbene sia stata definita "nazionale", martedì in piazza sono scesi solo gruppi sciiti, come gli Hezbollah e il movimento di Amal e gruppi filo-siriani come il ramo libanese del partito Baath, al potere in Siria.

Alcuni giorni prima, venerdì 26 novembre, l'ex comandante dell'esercito, il generale Michel Aoun, ha invitato il libanesi a unirsi agli studenti del FPM (Free patriotic Movement) in una manifestazione pacifica nella capitale contro l'occupazione siriana. "Manifestare – ha detto Aoun – è un nostro diritto". Ha poi aggiunto che la comunità internazionale guarda in modo attento allo svilupparsi degli eventi in Libano dopo la risoluzione Onu.

La maggior parte dei cristiani in Libano si oppongono alla presenza siriana nel paese; i tentativi di dimostrare le proprie posizioni sono messi a tacere dalle autorità.

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