02/09/2004, 00.00
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Vescovo di Ambon: "Combattere la corruzione per risolvere il problema dei rifugiati"

Ambon (AsiaNews/Ucan) – "Il problema dei rifugiati nelle Molucche non sarà risolto finché ci sarà corruzione nella gestione dei programmi di aiuto". La denuncia arriva da mons. Petrus Canisius Mandagi, vescovo di Ambon. Secondo il vescovo i fondi stanziati per il sostegno ai profughi non arriverebbero ai destinatari. "Senza un'amministrazione onesta il problema non può essere risolto". Mons. Mandagi si è poi rivolto al governo "affinché agisca nella tutela dei diritti dei rifugiati per evitare nuovi conflitti interreligiosi".

Lo scontro tra cristiani e musulmani nelle Molucche è scoppiato nel 1999. Finora ha causato 5 mila morti e mezzo milione di profughi dentro e fuori la provincia. Nel 2002 le due parti hanno firmato un accordo di pace che però non ha posto fine alle ostilità. Scontri e uccisioni sono avvenuti anche lo scorso aprile e maggio.

Il mese scorso, alcuni legislatori provinciali hanno chiesto al Governatore delle Molucche, Karel Albert Ralahalu, di sostituire il capo dell'Ente provinciale per i servizi sociali, sospettato di corruzione. Fondi destinati all'assistenza dei rifugiati nell'arcipelago e a progetti di sviluppo per la città di Amboina sono scomparsi.  Le perdite economiche ammontano a decine di miliardi di rupie (diversi milioni di euro). Il Governatore ha subito chiesto all'Ente per il controllo contabile delle finanze e dello sviluppo delle Molucche (BPKP) di avviare un'indagine. "Visiteremo i rifugiati per cercare delle prove. Se confermeranno di non aver mai ricevuto i fondi per tornare a casa, vorrà dire che le accuse sono fondate", ha dichiarato il capo della BPKP, Chusein. Nel 2003, il Comitato per il controllo delle Molucche, "Badan Pengawasan Daerah Provinsi Maluku", ha risolto 216 casi di corruzione in tutta la provincia, salvando dai fondi statali 28,3 miliardi di rupie (circa 2,5milioni di euro).

Mons. Mandagi avverte che illegalità e disonestà si verificano anche tra i profughi. "Chiedono assistenza economica dopo averla già ricevuta. Spesso invece di costruirsi una casa, alcuni utilizzano il denaro per andare a bere o per viaggiare. Oppure affittano l'abitazione che il governo ha costruito per loro", ha aggiunto il vescovo.

Solo nell'ultimo anno, l'Indonesia ha stanziato più di 176 miliardi di rupie (circa 15,5milioni di euro) per il rimpatrio o il ricollocamento di profughi nelle Molucche. Secondo stime dell'Ente provinciale per gli affari sociali almeno 70.051 famiglie sono scappate dal 1999. Finora i profughi ricollocati sono 174.570.

 

 

 

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