09/10/2012, 00.00
FILIPPINE
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Vescovo di Basilan: Sì all'accordo con il Milf, ma rispetto per i cristiani

Mons. Martin Jumoad, vescovo della prelatura di Isabela (Basilan) sosterrà la creazione della regione autonoma di Bangsamoro, a maggioranza musulmana. Insieme alla diocesi di Cotabato, Isabela è una delle città con la più alta presenza di cristiani. L'invito del prelato ad essere vigili e chiedere ai musulmani il rispetto delle minoranze religiose.

Zamboanga (AsiaNews) - Mons. Martin Jumoad, vescovo di Basilan sostiene la creazione della nuova entità autonoma di Mindanao, Essa è frutto dello storico accordo fra governo filippino e i ribelli islamici del Moro Islamic Liberation Front su futuri dialoghi di pace, annunciato ieri al termine ieri dei colloqui sulla questione di Mindanao a Kuala Lumpur (Malaysia).  

"Accolgo questa decisione - afferma il prelato - perché è un primo passo verso la pace. In questi anni la popolazione ha sofferto molto e ogni piccolo passo è un segno di speranza".

La sede della diocesi di Basilan si trova nella città di Isabela, dove i cristiani sono circa il 50%. Insieme a Cotabato essa una delle città con una consistente presenza cristiana che entrerà a far parte della nuova regione autonoma musulmana di Bangsamoro. Isabela e Cotabato, sono state teatro di numerosi attentati da parte degli estremisti islamici. Il più grave è avvenuto il 5 luglio 2009 ed è costato 5 morti. Fonti di AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza, raccontano che in questi anni molte famiglie cristiane hanno abbandonato le loro case per trasferirsi in aree più sicure e il trend rischia di aumentare con la nascita della entità autonoma musulmana, dove secondo gli accordi fra governo e ribelli sarà possibile applicare la sharia, ma solo per i musulmani. L'ingresso delle due città nella regione di Bangsamoro avverrà però solo dopo un referendum popolare che si terrà nel 2013.  

Mons. Jumoad sottolinea che "dobbiamo essere vigili  allo stesso tempo guidare la popolazione nella comprensione di questo accordo, cercando di avere chiari i rischi e le opportunità nel votare 'si' o 'no' al referendum".  Il prelato spera che ci sia rispetto per le religioni e le minoranze a Bangsamoro. "l'islam - avverte - crede nella forma teocratica di governo."

 

 

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