15/04/2017, 09.38
PAKISTAN
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Vescovo di Faisalabad: La Pasqua, seguire Gesù per la ‘porta stretta’ per arrivare alla vita eterna

di Joseph Arshad

La Pasqua “vento di freschezza”, in memoria della Passione, Crocifissione e Resurrezione. Gesù scelse il sacrificio per la nostra salvezza, leale al Padre Celeste. Chi lo segue fino alla morte avrà la vita eterna.

Faisalabad (AsiaNews)- Mons. Joseph Arshad, vescovo di Faisalabad, invia gli auguri di Pasqua nella memoria della Passione, Crocifissione e Resurrezione di Gesù Cristo, affermando che chi resta leale fino alla fine a Dio conoscerà la Vita eterna.

 

Cari fratelli e sorelle in Gesù Cristo!

La festa della Pasqua, portando vento di freschezza, felicità e una moltitudine di gioiose emozioni, è il più importante evento nella vita dei fedeli di Nostro Signore glorioso Gesù Cristo. Questo sacro evento è celebrato ogni anno con fervore religioso, euforia e rincuorante conforto spirituale. Quanti aderiscono a Nostro Signore Risorto sono benedetti con gioiosa serenità ed esplosioni di esaltazione spirituale in questa grande festa.

 

La Santa Pasqua è la commemorazione della gloriosa Resurrezione dai morti di Nostro Signore Gesù Cristo, che segue la Quaresima, memoria della Passione del Sacrificio sulla Croce. In particolare, esprimiamo la nostra fede nella Passione, Crocifissione e Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo durante il tempo di Quaresima e della Pasqua credendo che Cristo ha lavato via le macchie del nostro peccato originale con la sua Passione e Morte sulla Croce, e ha confermato la nostra fede nella resurrezione del corpo e la vita eterna.

Le verità della Passione, Crocifissione e Resurrezione di Cristo sono i pilastri della nostra fede. Cristo annunciò con chiarezza ai suoi Apostoli dell’avvicinarsi della sua Passione, Crocifissione e Resurrezione, a compimento del piano di Salvezza deciso dal Padre Celeste per l’umanità peccatrice. Gesù desiderava che i suoi Apostoli e seguaci credessero nel piano di Salvezza di Dio. Per questa ragione Gesù rimproverò San Pietro quando auspicò con compassione all’incolumità del suo Maestro da ogni doloroso evento.

San Paolo afferma nella Lettera ai Romani 5:8 che “Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”. Poiché, certo del fatto della Resurrezione, nella Prima lettera ai Corinzi 15:14 San Paolo spiega che “se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede”. Quindi, il ricordare la Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore è una necessaria dimostrazione della nostra fede. Parlando dell’Ultima Cena di Nostro Signore, San Paolo proclama in 1-Corinzi 11:26: “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga”, e nel Vangelo di San Luca (22:19) è scritto “fate questo in memoria di me”.

 

Sin dall’inizio della sua missione, i farisei, gli scribi e i sadducei si opposero a Gesù da destra e da sinistra. Essi volevano che Egli si attenesse allo status quo della loro autorità dittatoriale. Ma avendo fallito dal dissuaderlo dal suo obiettivo, decisero di liberarsi di Lui, in agguato per catturarlo, come leoni affamati con la preda.

Alla fine colsero l’opportunità di catturarlo comprando i servizi del Suo discepolo traditore, Giuda di Iscariota. Quando lo consegnò loro, essi lo torturarono senza misericordia, lo flagellarono con durezza, con cuore duro gli posero una corona di spine sulla testa, salutandolo con scherno e caricando senza pietà sulle sue spalle una pesante croce da portare fino al Monte del Calvario. Qui lo inchiodarono con crudeltà alla croce, dove lo lasciarono morire in modo pietoso. Essi non si fermarono lì, arrivando a bloccare l’apertura della sua tomba con un masso e a sigillarla, affinché non ne risorgesse come annunciato dalla profezia. Ma Dio distrusse i loro intrighi malevoli e abbatté i loro sogni ‘facendo sorgere suo Figlio dai morti con la sua gloriosa potenza’.

 

Segni incredibili si manifestarono al momento della Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Un terremoto fece rotolare la pesante roccia dall’ingresso del sepolcro, come una paglia al vento. Il Dio glorioso risorse dai morti. Una nuova realtà venne annunciata. “Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù… furono presi da grande timore e dicevano: ‘Davvero costui era Figlio di Dio!’” (Matteo 27:51-54).

La sacra occasione della Pasqua è un segno della gloriosa Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. È la ricompensa per la Sofferenza e il Sacrificio sulla Croce per compiere il piano di Salvezza del Padre. Cristo ha ricevuto la sua ricompensa per scelta, non caso, portando il peso dell’intenso dolore e del sacrificio della vita. Egli è rimasto con prontezza ‘fedele al Padre Celeste fino alla morte, e alla morte sulla croce,’ mostrando che quelli che rimangono leali fino alla fine, otterranno la vita eterna. Ha scelto la porta stretta per raggiungere il suo ideale.  E, nell’occasione propizia di Pasqua, ci ricorda ancora una volta di seguirlo ed ‘entrare nella porta stretta’. In Matteo 16:24 Egli suggerisce, “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”.

 

Cari fratelli e sorelle!

Nel benedetto avvenimento della Pasqua, il trionfo di Gesù sulla morte indica che raggiungere la maturità spirituale e il successo nella vita dipende sempre dalla fiducia di ognuno nel proprio potenziale, dalla determinazione della propria forza di volontà e dalla capacità di persistere nel seguire i propri obiettivi. Impegniamoci in questo Sacro Evento a continuare senza sosta il nostro viaggio verso la maturità e la durevolezza della nostra fede cristiana. ‘Nessuna difficoltà, nessuna angoscia, nessuna persecuzione, nessuna mancanza di cibo o vesti, nessuna minaccia di violenza ci allontanerà dall’amore di Cristo. La Resurrezione di Cristo è il picco dell’amore di Dio per l’umanità; Dio ha amato così tanto il mondo da donare il Suo unico Figlio affinché noi tutti possiamo vivere in Lui. Noi Cristiani siamo i testimoni viventi e abbiamo il compito di proclamare la Resurrezione di Cristo affinché tutti possano ricevere il Suo amore e la vita in Lui.

 

Prego per voi e vi auguro una gioiosa Santa Pasqua.

 

 

(Ha collaborato Shafique Khokhar)

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