26/07/2016, 12.03
MYANMAR
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Vescovo di Kalay: Nella mia diocesi piagata dall’abbandono, la fede cresce

Mons. Felix Lian Khen Thang parla della vita della Chiesa nello Stato Chin, a maggioranza cristiana ma dove i cattolici sono solo il 6%. I fedeli crescono ogni anno “e alcuni ritornano a casa dopo essere emigrati in cerca di lavoro”. L’Anno santo e la preparazione alla GMG hanno portato “un fiorire di opere di misericordia e una maggiore coscienza della confessione e del perdono di Dio”.

 

Kalay (AsiaNews) – La situazione del popolo Chin “sta migliorando rispetto al passato, secondo il mio punto di vista. Essa si trova in un processo di sviluppo, che coinvolge soprattutto certe aree della mia diocesi. Alcune persone sono tornate da Paesi stranieri per ristabilirsi nella madrepatria, ma ancora molti sono costretti ad andare via per cercare un lavoro con una paga adeguata”. Lo afferma mons. Felix Lian Khen Thang, vescovo di Kalay, diocesi posta nel nord-ovest del Myanmar dove abitano i Chin, etnia birmana a maggioranza cristiana. Da anni la regione è piagata dall’abbandono dei villaggi, da cui i contadini fuggono per disperazione e povertà.

Nello Stato Chin la popolazione è per l’85,4% cristiana, ma solo il 6% è cattolica. “Viviamo in mezzo ad altre comunità cristiane – racconta il vescovo – e a volte risulta difficile trasmettere la fede cattolica, ma noi facciamo del nostro meglio per mantenere i fedeli sulla retta via e insegnare bene il catechismo”.

Nella diocesi di Kalay – eretta da Benedetto XVI il 22 maggio 2010 – il numero dei fedeli è in continua crescita. Mons. Felix racconta che “in alcune parrocchie riceviamo persone che si convertono da altre confessioni cristiane. In generale i cattolici vivono una vita semplice e seguono i sacerdoti: il nostro lavoro dà molte soddisfazioni”. Ora la diocesi comprende 22 parrocchie e circa 54mila fedeli. Al suo interno operano 50 sacerdoti, un diacono, 17 religiosi, 43 seminaristi e 120 catechisti.

Negli ultimi mesi, spiega il vescovo, la vita della Chiesa è stata arricchita dal Giubileo della misericordia indetto da papa Francesco e dalla preparazione alla 31ma Giornata mondiale della gioventù, in programma in questa settimana a Cracovia: “È un grande privilegio per i giovani poter partecipare all’evento in Polonia – afferma mons. Felix – ma i nostri ragazzi non potranno andarci. P. Joseph Kham, il direttore della pastorale giovanile della diocesi, si è recato alla GMG e ha promesso che ci porterà tutta l’esperienza che sta facendo per condividerla con i ragazzi”.

L’Anno santo ha visto un fiorire di attività caritative, di opere di misericordia sia spirituale che materiale: “Abbiamo programmato numerose attività – spiega il vescovo – tra cui la visita ai malati e a coloro che sono rinchiusi in prigione. Inoltre, i cattolici portano soccorso ai poveri e ai bisognosi. Fino ad ora tutte le iniziative sono state un successo e le portiamo avanti. Incoraggio i miei sacerdoti a dedicare tempo alle confessioni, per permettere ai fedeli di ricevere il perdono di Dio. Prima di confessare prepariamo le persone al gesto, spiegando loro la grande importanza di quello che stanno per fare”.

Da ultimo mons. Felix commenta i primi mesi del nuovo governo guidato dalla Lega per la democrazia di Aung San Suu Kyi: “È ancora presto per dire quali effetti riuscirà ad ottenere nel Paese – afferma – però in questi giorni si può già osservare un cambiamento nella mente delle persone. La mentalità sta progredendo verso il meglio e c’è un senso di trasparenza, dove tutto è posto alla luce del sole e nulla deve rimanere nascosto”.

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