19/11/2013, 00.00
GIAPPONE - VATICANO
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Vescovo di Nagasaki: L'Anno della Fede ha portato buoni frutti, ora aspettiamo Francesco

di Joseph Yun Li-sun
Mons. Takami, ha concelebrato con il Papa una messa a Santa Marta: "Gli ho detto del nostro invito a visitare il Paese. Non ha risposto in maniera esplicita, ma era molto soddisfatto. Speriamo che venga, anche perché il suo esempio ha riavvicinato tanti cristiani alla Chiesa. Anche i non cristiani del Giappone lo seguono molto, colpiti dal suo esempio e dalle sue parole".

Nagasaki (AsiaNews) - L'Anno della Fede in Giappone "ha portato buoni frutti. Molti cristiani hanno riscoperto la fede, anche grazie all'esempio e alle parole di papa Francesco. Alla mia diocesi ho chiesto più impegno nella celebrazione dei sacramenti, li ho invitati ad accostarsi più spesso alla riconciliazione e a pronunciare il Credo di Nicea al posto del Simbolo degli Apostoli. Speriamo che questi sforzi siano prolungati nel tempo". A parlare con AsiaNews è l'arcivescovo di Nagasaki, mons. Giuseppe Mitsuaki Takami.

Il presule racconta l'esperienza vissuta dal Giappone durante l'anno speciale indetto da Benedetto XVI, che si concluderà il 24 novembre con una messa solenne in piazza san Pietro: "A Osaka hanno organizzato tanti eventi: ogni due mesi hanno recitato una preghiera speciale per la buona riuscita dell'Anno della Fede e si sono svolte diverse riunioni diocesane per decidere cosa fare, passo dopo passo, per vivere al meglio questo periodo. Qui stiamo preparando il nostro primo Sinodo diocesano, che si terrà l'anno prossimo".

Nel 2015 la Chiesa giapponese celebrerà il 150mo anniversario dell'incontro del padre francese Bernard-Thadée Petitjean, poi vescovo e vicario per il Giappone, con i cristiani giapponesi che si erano resi "catacombali" per più di 200 anni per sfuggire alle persecuzioni dell'impero: "Ci stiamo preparando con attenzione per questo evento, tutto quello che facciamo fa parte di questa preparazione. Perché la rinascita della fede nel Sol Levante è un miracolo che passa anche attraverso quell'incontro".

In questa strada verso il sinodo, percorsa durante l'Anno della Fede, "abbiamo vissuto uno sforzo maggiore, ovvero quello di vivere il più possibile la nostra fede in questo contesto. Ho chiesto ai fedeli poche cose: pregare il Credo di Nicea-Costantinopoli, perché quasi tutti conoscevano solo la formula breve. Ho chiesto di cantare in latino, e di ricevere la comunione con un "amen", perché tanti non dicono niente. Ma ricevere l'eucarestia è un atto di fede, e quindi dobbiamo celebrarlo. Ho chiesto di accostarsi al sacramento della riconciliazione con più frequenza".

Nel giornale diocesano di Nagasaki, aggiunge, "i miei sacerdoti hanno scritto articoli sulla fede e sulla storia della nostra Chiesa. In tutte le parrocchie della nostra diocesi - abbiamo sette suffraganee, distretti - abbiamo organizzato degli eventi, delle conferenze sui temi e sui problemi della fede. Abbiamo puntato molto sul catechismo, sulla formazione continua dei fedeli".

In questo senso, l'esempio del Papa è stato di grande aiuto: "Credo che anche qui in Giappone ci sia stato l'effetto Francesco: tanti cristiani sono molto influenzati dalle parole e dall'atteggiamento del Santo Padre. Ci ha molto stimolato nella nostra fede: si parla molto di lui, la gente lo ama. Soprattutto il suo modo di comportarsi ha colpito molto favorevolmente i cristiani ma anche quelli che non lo sono. La società laica del Giappone lo apprezza: appare molto di più sui media, lo si vede spesso alla televisione. Penso che il Papa abbia fornito uno stimolo a tanti cristiani giapponesi: camminare e vivere meglio la vera fede".

Per quanto riguarda l'invito espresso dalla Conferenza episcopale al pontefice, di visitare "presto" il Paese, mons. Takami dice: "Aspettiamo una risposta, ma personalmente posso dire che un mese fa ho passato qualche giorno a Roma. Mi hanno permesso di concelebrare la messa con il Papa il 9 ottobre a Santa Marta. Dopo la messa ho parlato con il pontefice e gli ho detto dell'invito: non ha detto chiaramente di sì, ma ha espresso la sua soddisfazione e speriamo che venga".

 

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