19/02/2014, 00.00
VIETNAM

Invia ad un amico

Vescovo di Vinh: Evangelizzare, ecco la missione primaria della Chiesa vietnamita

Mons. Paul Nguyen Thai Hop spiega che il numero dei cristiani nel Paese “è aumentato”, ma ancora oggi la comunità preferisce “conservare” piuttosto che “comunicare” la fede. Molte le iniziative avviate nel sociale, fra cui una clinica aperta a tutti, una rete di piccole farmacie, scuole e centri diocesani. Fondamentale il ruolo dei laici, che devono ricevere una “formazione” adeguata.

Vinh (AsiaNews) - "L'evangelizzazione è la missione primaria della Chiesa", come ha ricordato più volte Papa Francesco che "invita" i cristiani ad "uscire, incontrare e accogliere" le persone. Un richiamo che vale anche per i cattolici vietnamiti, che devono sfruttare "la loro giovinezza e la loro vivacità", facendo tesoro della "testimonianza dei missionari" che hanno donato la loro vita per diffondere il Vangelo nella regione. È quanto racconta ad AsiaNews mons. Paul Nguyen Thai Hop, vescovo di Vinh, oggetto nei mesi scorsi di una campagna persecutoria del governo e dei media di Hanoi per aver chiesto la liberazione di due parrocchiani di My Yen, condannati al carcere sebbene innocenti. "Il numero dei cristiani" in questi anni "è aumentato", racconta il prelato, ma "la Chiesa cattolica in Vietnam deve ancora affrontare difficoltà e resistenze". In primis, instillare maggiore "consapevolezza missionaria" nei fedeli, che ancora oggi preferiscono "conservare" piuttosto che "comunicare la fede". 

La diocesi di Vinh comprende le province di Nghe An, Ha Tinh e Quang Binh ed è composta da 529mila fedeli, pari al 10% circa della popolazione totale; il vescovo la descrive come una comunità "forte, bene organizzata e molto unita". La comunità locale deve affrontare ancora "molti ostacoli", spesso frapposti "dai governi locali" come avvenuto nei distretti di Con Cuong, Quy Chau e Quy Hop, nella provincia di Nghe An. 

Come tutta la Chiesa vietnamita, anche la diocesi di Vinh deve affrontare molte problematiche fra cui "politiche [governative] più restrittive, la politica religiosa dell'amministrazione locale, la mancanza di dialogo e di rispetta della verità" da parte delle autorità centrali. "Cerchiamo di superare gli ostacoli attraverso la riconciliazione - afferma mons. Paul - tuttavia vogliamo che i diritti del popolo siano rispettati, in base ai criteri di verità e giustizia". Vi sono poi difficoltà più pratiche, come le "continue alluvioni nelle province centrali" dove la popolazione vive di agricoltura e il reddito medio è inferiore rispetto ad altre zone del Paese. Tuttavia, in una realtà così complicata "la fede dei laici" è fonte di rinnovata speranza. 

La comunità cattolica di Vinh, come altre realtà del Paese, ha avviato una serie di iniziative nel sociale, fra cui "la clinica di Xa Doai, al servizio dei malati della zona" senza distinguere per ceto sociale o religione professata. E ancora, racconta il prelato, "abbiamo creato una rete di piccole farmacie in tutta la diocesi", per servire al meglio - grazie anche alla collaborazione delle suore - "gli ammalati". Ogni anno "medici e infermiere" vanno nelle zone più povere e remote "per distribuire gratuitamente le medicine e curare i bisognosi". Nel settore dell'istruzione vi sono diverse scuole e centri diocesani per i disabili e quanti sono rimasti ai margini della società. Infine, la Chiesa locale sostiene piccole attività imprenditoriali "come il fondo per garantire cibo alle mucche da latte" e incentivi per "la costruzione di case" in zone ad alto rischio alluvione. Tutte attività, aggiunge il prelato, "avviate grazie alla collaborazione della Caritas diocesana". 

Fondamentale, per la realizzazione di queste opere, il contributo "dei laici e la loro partecipazione dinamica alla missione di annuncio del Vangelo". Mons. Paul conferma che essi "partecipano alle attività pastorali" ma è necessario, aggiunge, garantire loro "una formazione" che li prepari al meglio in questo compito. E per l'anno in corso l'attenzione è rivolta alla vita familiare, con un programma pastorale mirato "per rendere ogni famiglia centro dell'evangelizzazione e motore dell'evangelizzazione della società". 

Da ultimo il vescovo di Vinh auspica una reale riforma della legge sui terreni, causa di molte controversie fra cittadini e amministrazioni, fra vertici ecclesiastici e autorità centrali o locali. La nuova legge promulgata dalle autorità vietnamite nel 2013 (art. 53) non ha modificato il vecchio testo e il controllo resta nelle mani dello Stato. Scontri, violenze e controversie in tribunale mostrano in tutta evidenza, conclude il prelato, "le inadeguatezze del diritto fondiario" e gli errori commessi dalla progressiva burocratizzazione imposta "dai governi locali, mentre chi perde [sempre] è il popolo". 

Oggi in Vietnam, a fronte di una popolazione di circa 87 milioni di persone, i buddisti sono il 48%; i cattolici poco più del 7%, seguiti dai Sincretisti al 5,6%; infine, vi è un 20% circa che si dichiara ateo. Pur essendo una minoranza (sebbene significativa), la comunità cristiana è attiva in particolare nei settori dell'educazione, sanità e sociale. Di contro, la libertà religiosa è in costante diminuzione: l'introduzione del Decreto 92 ha imposto, di fatto, maggiori controlli e restrizioni alla pratica del culto, che è sempre più vincolata ai dettami e alle direttive del governo e del Partito unico comunista.(DS)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Vinh: Natale di festa per la liberazione dei due fedeli, incarcerati per la libertà religiosa
08/01/2014
La diocesi di Vinh contro il verdetto di condanna dei due parrocchiani di My Yen
29/10/2013
Vinh, 7 mesi di carcere per i due cattolici protagonisti della lotta per la libertà religiosa
25/10/2013
Vescovo di Kontum contro le autorità vietnamite: basta attacchi alla diocesi di Vinh
09/10/2013
Vinh: fra minacce e attacchi, 50mila cattolici pregano per la liberazione dei due parrocchiani
08/10/2013


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”