25/01/2006, 00.00
INDONESIA
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Vescovo nelle Sulawesi: cancellate la pena di morte per i tre cattolici

di Benteng Reges

Mon. Suwatan, diocesi di Manado, lo ha chiesto al procuratore generale, incontrato oggi a Jakarta. Con lui anche esponente della comunità musulmana del nord Sulawesi: i tre, solo capri espiatori, se giustiziati non conosceremo mai i veri colpevoli.

Jakarta (AsiaNews) – Cancellare la pena capitale per i tre cattolici indonesiani. Lo ha chiesto oggi il vescovo di Manado, mons. Joseph Suwatan, al procuratore generale Abdul Rahman Saleh. Il presule si è recato oggi nell'Ufficio di Saleh, a Jakarta, accompagnato da Arifin Assegaf, membro del Consiglio degli ulema indonesiano (Mui) nelle nord Sulawesi e dal reverendo Nico Gara dell'Università indonesiana cristiana a Manado.

Nella diocesi di mons. Suwatan, nord Sulawesi, rientra anche Poso, città teatro dal 1998 al 2001 di un sanguinoso conflitto tra cristiani e musulmani costato la vita a circa 2 mila persone. Proprio per una serie di omicidi avvenuti a Poso nel 2000 la Corte distrettuale di Palu e la Corte suprema di Jakarta hanno condannato Fabianus Tibo, Dominggus da Silva e Marinus Riwu alla pena capitale. I tre cattolici sono in carcere dal 2001; la data dell'esecuzione sembra avvicinarsi, ma non è ancora stata fissata ufficialmente.

Dopo l'incontro con il procuratore generale, mons. Suwatan non ha rilasciato commenti. Assegaf, che è anche membro del Forum interreligioso Poso Solidarity, ha spiegato l'iniziativa. "Chiediamo la cancellazione della pena di morte, perché i tre detenuti hanno fatto rivelazioni importanti, che non possono essere ignorate". Di recente dal carcere Tibo ha parlato del coinvolgimento di almeno 16 persone, tra cui autorità locali, negli scontri interreligiosi del 2000. "Questi nuovi fatti - sottolinea - non sono stati ascoltati durate il processo, neppure dalla Corte suprema".

Secondo l'esponente musulmano, Tibo e i suoi compagni sono solo "capri espiatori del crimine organizzato". "Sono solo contadini, semi analfabeti – continua – qualcuno a Poso ha orchestrato il modo per nominarli tra i responsabili degli scontri del 2000-2001".

Il reverendo Gara ribadisce a sua volta l'urgenza di cancellare la sentenza capitale così fa far chiarire a livello legale il coinvolgimento delle 16 persone nominate. "Tibo è un testimone chiave – ha detto – se l'esecuzione sarà portata a termine non conosceremo i veri colpevoli".

Intanto il legale dei tre cattolici, John Panjaitan SH, annuncia di essere pronto a presentare nuove prove in difesa dei condannati. L'avvocato denuncia che alcune persone hanno cercato di "politicizzare" il caso. "Il loro scopo è chiaro - aggiunge – Tibo e gli altri saranno presto giustiziati e i veri attori degli scontri a Poso rimarranno sconosciuti".

Dall'Ufficio del procuratore generale ribadiscono che il caso è chiuso: "Per la pena di morte si sono espresse sia la Corte suprema che quella locale, il nostro compito è solo eseguire gli ordini".

A numerosi indonesiani il processo contro i tre cattolici appare controverso; durante il suo svolgimento si sono verificate intimidazioni su vasta scala da parte dei fondamentalisti islamici. Finora nessun musulmano è stato processato per quegli eventi.

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