08/05/2019, 08.54
SIRIA - ONU
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Vescovo siriano: a Idlib incertezza e preoccupazione. Onu in allerta per le violenze

Secondo fonti delle Nazioni Unite in una settimana si registrano oltre 152mila sfollati. Dal 29 aprile si contano 27 civili uccisi e di altri 31 feriti; molti di questi sarebbero donne e bambini. L’esercito governativo ha rafforzato gli attacchi da fine gennaio, quando l’area è finita sotto il controllo del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham. 

Aleppo (AsiaNews) - A Idlib vi è una situazione di “grande incertezza” e non si possono fare previsioni sugli sviluppi nei prossimi giorni. È quanto sottolinea ad AsiaNews il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, commentando gli scontri in atto fra governativi e gruppi jihadisti nel nord-ovest della Siria. Resta però, aggiunge il prelato, la “profonda preoccupazione” per una grave escalation della tensione e per le ripercussioni che essa potrà avere sulla vita dei civili.

Secondo quanto riferiscono le Nazioni Unite, gli scontri dell’ultima settimana nella regione di Idlib fra esercito governativo - sostenuto dall’alleato russo - e forze dell’opposizione e gruppi jihadisti hanno spinto alla fuga almeno 150mila persone. Le violenze avrebbero provocato anche decine fra morti e feriti, sebbene sui numeri vi siano fonti discordanti. 

La recente escalation di attacchi ha sollevato nuovi timori circa una offensiva “imminente” da parte dei governativi. Da qui la decisione di migliaia di persone di riversarsi per le strade, nel tentativo di fuggire. Il segretario generale Onu António Guterres ha lanciato un appello alle parti, perché rispettino i termini previsti dalla tregua che riguarda Idlib, Aleppo e Hama. 

Gruppi di soccorritori vicini all’opposizione anti-Assad riferiscono della morte, nella sola giornata di ieri, di 20 civili uccisi nei raid aerei russo-siriani; secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con base nel Regno Unito e una fitta rete di informatori sul territorio, le vittime sarebbero 13. Fonti dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani (Ohchr) parlano di almeno 27 civili uccisi e di altri 31 feriti dal 29 aprile scorso; molti di questi sarebbero donne e bambini. 

La provincia di Idlib è l’ultima roccaforte ancora nelle mani dei gruppi ribelli (sostenuti dalla vicina Turchia) e da milizie jihadiste. Nell’area vivono almeno tre milioni di persone; gli attacchi da parte dell’esercito governativo si sono intensificati da quanto, a fine gennaio, il gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham ha assunto il pieno controllo. 

“Siamo allarmati - sottolinea David Swanson, portavoce del dipartimento Onu per gli Affari umanitari - dalle notizie di attacchi aerei sui centri abitati e sulle infrastrutture civili. Solo nell’ultima settimana nei governatorati di Aleppo e Idlib si registrano oltre 152mila sfollati fra uomini, donne e bambini”. 

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