02/03/2016, 15.01
THAILANDIA
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Vescovo thai: Basta conflitti nel mondo con la scusa delle religioni

di Weena Kowitwanij

Mons. Joseph Chusak Sirisuthi, segretario generale della Conferenza episcopale thailandese, è intervenuto ad un seminario a Bangkok sul ruolo della religione nell’educazione scolastica. Al convegno hanno partecipato professori e amministratori scolastici di tutta la Thailandia. L’organizzatore: “Tutte le religioni insegnano la pace e l’amore, esse devono essere il fondamento di una buona società”.

Bangkok (AsiaNews) – In quest’epoca “in cui la religione apre ferite in molte parti del mondo, le fedi devono essere vissute in modo corretto e senza estremismi. Dobbiamo accettare il fatto che la religione è causa di guerra e divisione in molte parti del mondo”. Lo ha detto mons. Joseph Chusak Sirisuthi, segretario generale della Conferenza episcopale thailandese, partecipando ad un seminario sul ruolo della religione nell’educazione scolastica, organizzato a Bangkok da Suwadee Chongsatidwattana, direttore della casa editrice Nanmee Book.

Al convegno erano presenti amministratori scolastici e professori di tutta la Thailandia. “Fare gruppo insieme agli amici e ai parenti – ha aggiunto il vescovo di Nakhon Ratchasima – non è il modo giusto di professare una religione, e credere di essere sempre nel giusto porta alla controversia e alla violenza. Tutto ciò va contro gli insegnamenti dell’islam, che invita i fedeli a praticare la pace, del cristianesimo, che predica l’amore, e anche del buddismo”.

“Il seminario – spiega Suwadee Chongsatidwattana – ha come obiettivo quello di conoscere meglio le religioni e formare le nuove generazioni ad accettare le differenze religiose”. Tutte le più grandi religioni, ha aggiunto, “insegnano ai propri fedeli ad essere persone buone, amarsi e perdonarsi a vicenda. Inoltre, insegnano ad accettare le altre fedi e le idee diverse, perché ogni religione è capace di portare pace e di modellare i cuori dei fedeli secondo la virtù, la moralità e la condotta, che sono all’origine dell’amore”.

Al convegno ha partecipato anche Weera Rojphochanarat, ministro della Cultura, che ha detto: “La religione è un fondamento importante per il ruolo [di questi ragazzi] come cittadini attivi. La religione e la cultura sono gli strumenti per costruire buone persone e una buona società. In passato, i fedeli delle cinque religioni (buddismo, cristianesimo, islam, induismo e sikh) hanno convissuto in pace e i leader di queste fedi ora lavoreranno insieme per risolvere i dissapori”.

Suksa Thep-aree, della chiesa protestante Wattana, mette l’accento sul ruolo degli insegnanti, che “devono essere responsabili nel loro lavoro educativo e formare bene coloro che sono il futuro della nostra nazione. Il punto focale del cristianesimo è amare quello che facciamo, amare il nostro dovere e la nostra responsabilità”.

Phrasridharmpanee, assistente abate del tempio buddista Prayurawongsawas, ha tenuto una lezione dal titolo: “La via di mezzo del buddismo”. “Gli insegnanti – ha detto – sono anche amici fidati che giocano un ruolo fondamentale nel guidare e nell’illuminare il futuro degli studenti, educandoli alla bontà e a vivere con felicità nella società”.

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