10/11/2015, 00.00
THAILANDIA
Invia ad un amico

Vescovo thai: la Giornata dei diritti umani ci riavvicini a Dio attraverso la cura del creato

di Philip Banchong Chaiyara*
La Chiesa cattolica ha organizzato l’evento del 15 novembre insieme alla Caritas e alla Commissione di giustizia e pace. Secondo mons. Banchong Chaiyara, presidente della Commissione, salvaguardare i diritti umani significa rispondere all’appello di papa Francesco nei confronti del clima e dei rapporti umani: “Noi cattolici possiamo essere una forza di cambiamento”.

Bangkok (AsiaNews) – Il prossimo, 15 novembre, in Thailandia verrà celebrata la Giornata per i diritti umani, organizzata dalla Chiesa cattolica insieme a Caritas Thailandia e alla Commissione di giustizia e pace del Paese. Mons. Philip Banchong Chaiyara, vescovo di Ubonrachthani, (nell’est della Thailandia) e presidente della Commissione di giustizia e pace, per l’occasione ha inviato un messaggio a tutti i fedeli cattolici. Secondo il presule, solo seguendo l’appello di papa Francesco a salvaguardare l’ecologia umana e ambientale si potranno conservare i diritti fondamentali dell’uomo. Riportiamo di seguito il testo della lettera. Traduzione italiana a cura di AsiaNews.

Domenica 15 novembre, la Chiesa cattolica thailandese ha l’occasione di invitare ogni cristiano a rispondere all’appello di papa Francesco, che affronta l’aumento dei gravi fenomeni che affliggono l’ambiente, l’agricoltura, l’economia, e che richiama alla via della vita e del benessere delle persone. Una ragione ulteriore di preoccupazione è che tutto ciò sta peggiorando il problema della povertà.

Come sappiamo bene, da alcuni decenni si verifica un cambiamento repentino della natura e dell’ambiente, del clima mondiale. Estati lunghe e secche, tempeste, cicloni e tifoni, la violenza di El Niño e di La Niña sono fenomeni che hanno coinciso con un clima turbolento, e tutti insieme hanno danneggiato l’andamento dell’agricoltura, della pesca, che non hanno prodotto abbastanza per il consumo. Gli animali acquatici e altre creature viventi lungo la costa che cambia in modo rapido sono a rischio di estinzione. Il diffondersi di nuove malattie e il ritorno di vecchi morbi in molte regioni del mondo compresa la Thailandia colpiscono in modo diretto le classi più basse della società.

Tutte queste sono crisi ecologiche legate a doppio filo con il cosiddetto sviluppo moderno. Questa è la conseguenza del rapporto morale che si instaura quando l’essere umano non ha rispetto della dignità del prossimo. Gli uomini non hanno cura delle creature di Dio secondo la sua volontà, secondo la missione che Dio ha affidato agli uomini sin dalla creazione. Se gli uomini distruggono la natura con il loro atteggiamento irresponsabile, anche l’ambiente della società sarà ferito. Questi pericoli stanno minacciando in modo serio il diritto alla vita dell’intera umanità, e in modo speciale il suo accesso ai ben necessari, che sono diritto fondamentale dell’uomo, indispensabili per un suo sviluppo autentico.

Il Concilio Vaticano II ha affermato che “Dio desidera che il mondo e le creature in esso siano pronti verso il prossimo e verso tutta la nazione umana”, perché il mondo è il mutuo legame fra tutti. Tutto ciò che esiste nel mondo è a beneficio di tutti ed è la nostra casa comune, ereditata insieme alle creature di cui in nostri antenati “avevano cura e protezione” (Gen. 1:28; 2:15). Perciò, la Chiesa cattolica thailandese sotto la Commissione di giustizia e pace ha compreso la responsabilità dei cattolici thailandesi di essere parte del processo di “cambiamento del cuore”, di mettere a posto le nostre vite e di restaurare la nostra relazione ecologica rispettando la morale e i principi della fede che intercorrono fra uomo e uomo e fra uomo e ambiente, per risolvere l’urgente problema del cambiamento climatico.

Per questo, con gratitudine e responsabilità, dovremmo iniziare a vivere ogni singolo giorno con semplicità, autosufficienza, disciplina, cercando di correggere i comportamenti abituali, come il gettare il cibo e sprecarlo, così presenti nelle nostre vite. Dobbiamo imparare l’abitudine a ridurre, abbandonare e bloccare le cose non necessarie, ridurre la spazzatura, rispettare e prendersi cura della natura, preservare la terra per l’agricoltura con un periodo di riposo, riducendo l’uso di sostanze chimiche per non lasciare tossine nei fiumi, usando energia alternativa per non danneggiare la catena alimentare delle creature viventi. Noi, cattolici, dovremmo mettere in pratica questi consigli nella nostra vita quotidiana, pieni di spirito di sacrificio e pensando agli altri, in modo che tutti abbiano accesso ai bene necessari per una vita felice e migliorando la dignità nostra e degli altri. Questa è una relazione imprescindibile fra l’uomo e la natura.

Per essere in unità con la Chiesa universale che si prende cura dei seri problemi del cambiamento climatico, vorrei fare appello ad ogni cattolico ad iniziare senza ritardi. Dobbiamo avere fiducia nel fatto che, con pratiche concrete in famiglia, nella scuola, nei posti di lavoro e in tutte le comunità, ognuno può diventare una forza essenziale nella guarigione dell’ambiente e del clima. Questo è per noi il tempo propizio per avvicinarci a Dio correggendo e rivitalizzando la nostra relazione di gratitudine e rispetto con la natura e l’ambiente, con i nostri fratelli e sorelle e con il Dio vivente.

Possa Gesù mandare su di voi la sua benedizione per costruire e sostenere la giustizia e la pace.

* Vescovo di Ubonrachthani e presidente della Commissione giustizia e pace 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Vescovo thai: “La persona umana non può mai essere materiale in vendita”
15/02/2016 12:23
Mons. Chaiyara: “Quaresima tempo di cambiamento e accoglienza”
28/02/2017 12:27
Gesuita thai: La ‘Laudato Sì’ ci chiede una vera conversione
14/01/2016
Iraq: cambiamenti climatici, come la guerra, nello sfollamento di intere comunità
11/12/2023 09:55
Card. Gracias: appello ad una conversione ecologica, nella Giornata per la cura del creato
01/09/2017 08:51


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”