30/06/2006, 00.00
CINA - MYANMAR - THAILANDIA
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Virus H5N1, forse presente in Cina già dal 2003

Preoccupa la reticenza di governi come Cina e Myanmar sulla reale diffusione dell'influenza aviaria tra gli uomini. Un gruppo di scienziati cinesi scopre l'H5N1 in un militare morto nel 2003, per presunta Sars. Yangon studia risarcimenti agli allevatori colpiti e diffonde solo ora i dati ufficiali sull'epidemia scoppiata a marzo.

Bangkok (AsiaNews) – Non sono buone notizie quelle che arrivano dal fronte che combatte il dilagare dell'influenza aviaria in Asia. In Cina non si riesce a determinare come il virus H5N1 abbia contagiato due uomini, mentre l'Oms sospetta che la malattia possa essere presente nel Paese già dal 2003 confusa con la Sars. Il Myanmar, dal canto suo, rende noti solo ora i dati sulla vastità dell'epidemia di aviaria, che ha colpito il suo pollame a marzo scorso. Da più parti la reticenza sul diffondersi del virus si prospetta come il maggior ostacolo nello studio di piani volti a contenere il contagio.

Cina

Ieri le autorità del Guangdong hanno ammesso di non poter escludere la possibilità di ulteriori casi di influenza aviaria tra gli esseri umani, per la difficoltà di individuare le cause dell'infezione in alcuni recenti malati. Huang Fei, vice direttore del Dipartimento sanitario del Guangdong, conferma che un uomo di 31 anni, dello Shenzhen, è ancora in condizioni critiche, ma che non si è riusciti a determinare la causa del contagio. Sia lui che un altro uomo morto nel Guangzhou hanno contratto il virus H5N1, sebbene nella zona non vi siano stati focolai della malattia tra il pollame.

Gli ultimi casi preoccupano ancora di più alla luce del sospetto che il virus dell'aviaria poteva essere presente in Cina già nel 2003. Su questo sta cercando chiarimenti l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) dopo che otto scienziati cinesi hanno scoperto, tramite analisi retrospettive, che la morte di un soldato dell'Esercito di liberazione popolare tre anni fa, era stata causata da aviaria e non da Sars, come si sospettava senza aver avuto mai però conferme.

La settimana scorsa l'Oms ha inviato un documento al ministero cinese della Sanità chiedendo di far luce sulla reale diffusione dell'H5N1 tra gli uomini: servono informazioni esatte su quante analisi retrospettive sono state effettuate e sul loro risultato. Per tradizione la Cina ritiene segreto di Stato le informazioni sulla sanità pubblica. Pechino ha ammesso il suo primo caso di influenza aviaria tra gli uomini ad ottobre 2005.

Intanto il 28 giugno Hong Kong, Macau e il Guangdong hanno firmato un accordo per scambiarsi informazioni sulla malattia e collaborare in eventuali emergenze.

Myanmar

Il 23 giugno scorso il Myanmar ha annunciato piani per risarcire l'industria avicola colpita all'inizio dell'anno da un'epidemia di aviaria, che il governo ritiene ormai sotto controllo. Secondo i media di Stato, il ministero per la Pesca e l'allevamento "offrirà" a 545 allevatori nuovi polli e scorte di mangime. Le autorità non hanno fornito ulteriori dettagli, ma dovrebbe trattarsi di una semplice vendita a prezzi ridotti.

La giunta militare, che regge il Paese, ha impiegato tre mesi per definire il pacchetto di risarcimenti, ma ancora non è noto quando partirà il programma. Un'epidemia di influenza aviaria si è registrata in 13 cittadine delle divisioni di Mandalay e Sagaing i primi di marzo. Esattamente un mese dopo, il governo ha annunciato di aver debellato la malattia. Le cifre pubblicate in occasione del lancio dei piani di risarcimento rappresentano il primo bilancio ufficiale da aprile dei danni causati dal virus. Si parla di 342 mila polli e 320 quaglie soppressi, con 180 mila uova e 1,3 tonnellate di mangime distrutte. In termini di denaro il danno complessivo per il settore ammonta a 512.448 dollari. Nessun caso è stato registrato tra gli uomini.

In Myanmar, per ora, solo quattro laboratori sono in grado di testare l'influenza aviaria: due sono a Yangon, due a Mandalay. Le due città sono anche le uniche ad avere strutture per ospitare pazienti in quarantena.

Thailandia

Migliori le notizie dalla Thailandia. Il 28 giugno il ministro della Sanità, Phinij Jarusombat, ha reso noto i risultati delle analisi condotte sui due bambini di 10 e 3 anni nella provincia di Sukhothai: non si tratta di casi di aviaria, bensì di semplice influenza. La Thailandia non registra casi di contagio da H5N1 dall'inizio del 2006. L'allerta rimane comunque alta. L'ufficio di Sukhothai per il controllo degli animali domestici ha soppresso più di 5mila polli, annunciando che la zona sarà posta sotto controllo fino ad "ulteriori disposizioni".

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