16/07/2018, 09.02
IRAN - USA - UE
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Washington respinge gli appelli Ue: è guerra (commerciale) totale all’Iran

Gli Stati Uniti non concedono deroghe alle aziende europee. Pompeo: eccezioni al blocco solo per “circostanze specifiche” e se di beneficio per la sicurezza Usa. Khamenei esorta tutti gli organismi dello Stato a sostenere l’azione del governo e del presidente Rouhani. 

 

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti hanno respinto gli appelli di alto livello lanciati dall’Unione europea per la concessione di esenzioni alle compagnie Ue, per garantire loro la possibilità di continuare a commerciale con l’Iran. In  una lettera inviata ai massimi funzionari Ue , il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha confermato che Washington respinge la richiesta perché vuole esercitare una pressione massima su Teheran. 

Il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che vi saranno eccezioni solo se queste saranno di beneficio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. 

A causa delle sanzioni americane, l’Unione europea teme che possano essere a rischio i commerci con l’Iran, con perdite di miliardi di dollari. Nella lettera, firmata da Pompeo e dal segretario Usa al Tesoro Steven Mnuchin, si conferma il proposito Usa di “imporre una pressione finanziaria senza precedenti al regime iraniano”. E non sono previste “eccezioni” a questa “politica” se non in “circostanze ben specifiche”. 

Nel 2015, l’accordo nucleare raggiunto da Teheran (su impulso dell’amministrazione Usa guidata da Barack Obama) con la comunità internazionale (il Jcpoa) aveva rilanciato le esportazioni, in particolare nel settore del petrolio. Tuttavia, nel maggio scorso la decisione del presidente Usa Donald Trump di cancellarlo e introdurre al contempo le sanzioni più dure della storia contro Teheran ha fatto precipitare di nuovo la situazione. 

Da subito Francia, Germania e Regno Uniti hanno criticato la scelta di Trump e ribadito con forza il loro impegno a mantenere in vita l’accordo. Una scelta politica, economica e commerciale perché negli ultimi tre anni molte imprese europee hanno imbastito affari e interessi miliardari con la Repubblica islamica. 

Nel 2017 le esportazioni dell’Ue verso l’Iran (in beni e servizi) hanno raggiunto quota 10,8 miliardi di euro e le importazioni dalla Repubblica islamica verso il blocco erano pari a 10,1 miliardi. Il dato complessivo relativo alle importazioni era di circa il doppio rispetto al dato relativo al 2016. Oggi le imprese Ue temono ripercussioni nei rapporti con gli Stati Uniti nel caso in cui decidano di continuare a commerciale con l’Iran. 

Intanto il leader supremo iraniano ayatollah Ali Khamenei ha rivolto un appello a tutti gli organismo dello Stato, perché sostengano l’azione del governo e del presidente Hassan Rouhani, impegnato in una dura battaglia contro le conseguenze nefaste delle sanzioni economiche Usa. La massima autorità religiosa e politica del Paese ha affermato che la “cospirazione” americana può essere sconfitta se vi è una unità di intenti. “Credo fermamente - ha aggiunto Rouhani - che se il governo prenderà le misure necessarie, sarà in grado di superare i problemi”.

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