24/10/2017, 08.22
CINA
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Xi Jinping come Mao Zedong: il suo ‘pensiero’ e il suo nome nella costituzione del Partito

di Wang Zhicheng

Solo Mao e Deng Xiaoping hanno i loro nomi inseriti nella carta del Pcc. Secondo osservatori, il “pensiero di Xi” è un miscuglio di slogan di tipo maoista, avvolto in un’atmosfera di orgoglio nazionalistico in cui emerge soprattutto il potere totalitario del Partito, di cui Xi è il “cuore”. Si prepara il nuovo Comitato centrale e il Politburo. Xi non avrà il potere assoluto, ma condiviso con le altre fazioni, soprattutto quelle di Jiang Zemin e Hu Jintao. Si ritira Wang Qishan.

Pechino (AsiaNews) - Il Congresso del Partito comunista cinese, in corso nella capitale, ha votato in modo unanime che “il pensiero di Xi Jinping” venga inserito nella costituzione del Partito, mettendo l’attuale segretario generale allo stesso livello di Mao Zedong e di Deng Xiaoping, unici leader finora citati col loro nome nel documento. Nella sessione di stamane, gli oltre 2mila deputati hanno deciso che “il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” divenga una guida per l’azione del Pcc.

Al Congresso, che si conclude oggi, è risuonata molte volte quella frase, citata anzitutto nel discorso-fiume di oltre tre ore tenuto dallo stesso Xi il 18 ottobre scorso. Il segretario generale del Pcc, che è anche presidente della repubblica, direttore della Commissione militare centrale e capo dell’Ufficio per le riforme economiche, ha tratteggiato il “sogno cinese”: un futuro della Cina come Paese dal benessere diffuso e come grande potenza internazionale, a condizione che il Partito guidi e controlli ogni aspetto della vita della nazione, dall’economia alla religione.

Fra gli osservatori ci si domanda che tipo di “pensiero” sia quello di Xi Jinping. Essi lo ritengono un miscuglio di slogan di tipo maoista, avvolto in un’atmosfera di orgoglio nazionalistico in cui emerge soprattutto il potere totalitario del Partito, di cui Xi è il “cuore”.

Nella sessione di oggi, l’ultima del Congresso, i 2336 delegati devono votare il nuovo Comitato centrale e i loro membri alternati. Da essi emergerà poi il nuovo Comitato permanente e il Politburo. Secondo indiscrezioni, il Politburo non avrà solo stretti collaboratori o protetti di Xi, ma anche membri della “cricca di Shanghai”, legati a Jiang Zemin, e della Lega comunista giovanile, legata all’ex presidente Hu Jintao.

Quasi a dimostrare questa condivisione del potere fra le varie fazioni del Pcc, al discorso di Xi erano presenti al suo fianco Jiang Zemin e Hu Jintao (foto 3). Nella campagna anti-corruzione condotta da Xi dal 2012, sono stati colpiti e condannati molti protetti di Jiang e di Hu, in una lotta senza quartiere fra i diversi gruppi. Ora l’alleanza e l’unità sembrerebbe essersi ricomposta.

Va notato che nella lista del Comitato centrale non appare il nome di Wang Qishan, grande alleato di Xi Jinping e finora capo della Commissione centrale per le ispezioni disciplinari e per l’anti-corruzione. Il ritiro di Wang, 69 anni, conferma l’idea che Xi sia venuto a patti con le altre correnti del Partito. Alcuni osservatori avevano pensato che Xi Jinping stesse dirigendosi verso un potere assoluto.

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