17/08/2009, 00.00
MYANMAR – STATI UNITI
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Yangon, Aung San Suu Kyi “non è contraria” all’alleggerimento delle sanzioni

Lo riferisce il senatore Usa Jim Webb, che ha incontrato la leader dell’opposizione birmana. Va ripensata la politica verso la giunta militare, che in questi anni si è rivelata inefficace. John Yettaw, l’attivista Usa che ha causato il nuovo arresto della premio Nobel, ha lasciato il Paese.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Aung San Suu Kyi, leader del partito di opposizione Lega nazionale per la democrazia (Nld), “non è contraria” a un alleggerimento delle sanzioni contro la giunta militare birmana. Lo riferisce il senatore Usa Jim Webb, che nei giorni scorsi ha incontrato la Nobel per la pace a Yangon e il generalissimo Than Shwe a Naypyidaw, capitale amministrativa del Myanmar.   
 
In passato Aung San Suu Kyi ha scoraggiato pubblicamente gli investitori e i governi stranieri a stipulare affari con la dittatura militare; Jim Webb, al contrario, ha più volte criticato le sanzioni imposte dal governo statunitense, che non avrebbero condotto ad alcun risultato sostanziale.
 
“Parlando di Aung San Suu Kyi – ha affermato il senatore Usa – non voglio correre il rischio di fraintendere le sue opinioni, ma direi che la mia impressione è che non sia contraria a un alleggerimento di alcune sanzioni”. Weeb ha aggiunto che, a detta della leader della Nld, vi sarebbero “alcune aree alle quali lei desidera guardare”. Egli ha anche incontrato il generale Than Shwe, capo del regime militare birmano, nell’incontro di maggior profilo fra il leader birmano e un politico statunitense.
 
All’indomani della condanna di Aung San Suu Kyi a 18 mesi agli arresti domiciliari, Unione Europea e Stati Uniti hanno rinnovato le sanzioni contro il Myanmar. Tuttavia alcuni esponenti di primo piano del governo Usa fra i quali Hillary Clinton, Segretario di Stato, hanno sottolineato la necessità di una loro revisione perché sinora si sono mostrati inefficaci e un ripensamento della politica verso la giunta.
 
Ieri, infine, John Yettaw – il 54enne mormone americano responsabile dell’arresto e della condanna della leader dell’opposizione – ha lasciato il Myanmar  ed è in cura in un ospedale della Thailandia. Egli era stato condannato a sette anni ai lavori forzati per l’intrusione nella casa di Aung San Suu Kyi.
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