28/11/2017, 14.58
MYANMAR-VATICANO
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Yangon, monaci buddisti: ‘Felici per l’arrivo del papa’

di Paolo Fossati

Amore, gentilezza, comprensione e carità sono i valori condivisi tra cristianesimo e buddismo. La delegazione della Santa Sede in visita ieri alla Shwedagon Pagoda, luogo di culto più sacro per i buddisti birmani. Domani lo storico incontro del pontefice con il Consiglio supremo della Sangha, il massimo organo del buddismo nazionale.

Dall'inviato

Yangon (AsiaNews) – “La visita del papa in Myanmar è un evento straordinario”. È quanto dichiara ad AsiaNews il rev. Gandhasara, monaco superiore presso la State Pariyatti Sasana University di Yangon, rinomata istituzione buddista amministrata da un dipartimento del ministero per gli Affari religiosi birmano. “Al di là del significato politico e religioso del suo viaggio, papa Francesco è qui per la pace. Il dialogo tra le religioni è fondamentale, per il Paese e non solo. Cristianesimo e buddismo condividono alcuni importanti valori, insegnatici sia da Gesù Cristo che dal Budda. Essi sono l’amore, la gentilezza, la comprensione e la carità. Un confronto basato su questi valori comuni è la chiave per migliori rapporti tra le due religioni”, conclude il monaco.

L’università si trova a pochi metri dal Kaba Aye Center, dove domani il pontefice terrà uno storico incontro con il Consiglio supremo della Sangha, il massimo organo del buddismo birmano. Pochi chilometri a sud si trova la Shwedagon Pagoda, luogo di culto più sacro per i birmani e simbolo di Yangon. È qui che secondo la tradizione vengono conservate le reliquie dei quattro precedenti Budda dell’attuale ciclo cosmico. Ieri sera, una delegazione guidata dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha visitato l’importante luogo di culto. Questa mattina, la pagoda è come al solito affollata da numerosi turisti, fedeli e monaci raccolti in preghiera (foto). Tra essi vi è Ah Nam Da (foto), che afferma: “Noi monaci siamo felici della presenza del papa qui in Myanmar. Egli è un messaggero di pace, non può che essere ben accetto”.

Il buddismo nel Paese è in prevalenza di tradizione Theravada ed è praticato da circa l’89% dei birmani. Il Myanmar è la nazione buddista più religiosa in termini di percentuale di monaci nella popolazione e reddito speso per la religione. I monaci, venerati membri della società birmana, sono circa 500mila, mentre le monache 75mila. I fedeli appartengono soprattutto alla maggioranza etnica Bamar, ma sono anche Shan, Rakhine, Mon, Karen, Zo e cinesi. Ogni giorno il monaco birmano, o bhikkhu (mendicante) si dedica alle elemosine. La raccolta di cibo ed offerte è una pratica disciplinare, sia dei monaci che delle monache. Questo è un mezzo per ottenere merito, sviluppando la generosità, il buddismo laico ed il sostegno materiale della Sangha. I monaci partono ogni giorno alle prime luci con le loro ciotole e vagano attraverso villaggi e città per raccogliere le offerte della giornata. Ritornati al monastero, essi condividono quanto raccolto e di solito mangiano tutti insieme finendo il pasto, solo per alcuni l’unico, prima di mezzogiorno.

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